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Federico Rampini a Foggia presenta il suo "Tempo" con l'orologio sul tavolo

Il 30 dicembre, presentazione di mezzora a Stilelibero

Arriverà con l'orologio sul tavolo. Una mezz'oretta appena per una presentazione flash, anzi, una mini presentazione: domenica 30 dicembre dalle 16,30 alle 17,00, alla Libreria Stilelibero di Foggia, è ospite Federico Rampini, con "Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo". E di tempo, ce ne sarà davvero troppo poco per incontrare l'inviato di Repubblica, giornalista e scrittore.
LA TRAMA. "Se torno per qualche giorno in Italia, mi sento subito ingombrante. A 56 anni ho l'età sbagliata? Governi, imprese, esperti descrivono i miei coetanei come un "costo". Guadagniamo troppo, godiamo di tutele anacronistiche, e quando andremo in pensione faremo sballare gli equilibri della previdenza. Per i trentenni e i ventenni, invece, siamo "il tappo". Ci aggrappiamo ai nostri posti, non li facciamo entrare. Non importa se ci sentiamo ancora in forma, siamo già "gerontocrazia". Nessuno trova una soluzione a questa crisi, ma molti sembrano d'accordo nell'individuarne la causa: il problema siamo noi, i baby boomer. Siamo nati nell'ultima Età dell'Oro, quel periodo (1945-1965) che coincise con un boom economico in tutto l'Occidente ed ebbe un effetto collaterale forse perfino più importante: l'esplosione delle nascite. Come se non bastasse, poi, lo straordinario allungamento della speranza di vita ci ha resi una delle generazioni più longeve. E di questa nostra inusitata sopravvivenza si parla quasi come di una sciagura annunciata, un disastro al rallentatore. Ma un evento individualmente così positivo - vivere di più - può trasformarsi in una calamità? No, noi baby boomer siamo un'enorme risorsa anche adesso che diventiamo "pantere grigie". La sfida, di cui s'intravedono i contorni in America, è quella di inventarci una nuova vita e un nuovo ruolo, per i prossimi venti o trent'anni”. 
FEDERICO RAMPINI: (Genova, 25 marzo 1956) giornalista e scrittore italiano.
È stato allievo del sociologo liberale francese Raymond Aron, all'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, e diMario Monti all'Università Bocconi.
Si iscrive giovanissimo al Partito Comunista Italiano e inizia la sua attività di giornalista nel 1977 a Città futura, settimanale della Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI), di cui era segretario generale Massimo D'Alema; dal 1979 scrive per Rinascita, giornale che deve abbandonare nel 1982 dopo avervi pubblicato un'inchiesta sulla corruzione in seno al PCI.
In seguito è stato prima vicedirettore del Sole 24 Ore poi capo della redazione milanese e in seguito inviato del quotidiano la Repubblica a Parigi,Bruxelles, San Francisco e Pechino.
Come corrispondente, ha raccontato dapprima le vicende della Silicon Valley; ha lasciato poi gli Stati Uniti per aprire l'ufficio di corrispondenza di Pechino.
Ha insegnato alla Berkeley University e all'Università Jiao Tong di Shanghai.
Attualmente è inviato per La Repubblica a New York.
FEDERICO RAMPINI. Nato a Genova nel '56 è stato allievo del sociologo liberale francese Raymond Aron, all'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, e diMario Monti all'Università Bocconi.Si iscrive giovanissimo al Partito Comunista Italiano e inizia la sua attività di giornalista nel 1977 a Città futura, settimanale della Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI), di cui era segretario generale Massimo D'Alema; dal 1979 scrive per Rinascita, giornale che deve abbandonare nel 1982 dopo avervi pubblicato un'inchiesta sulla corruzione in seno al PCI.In seguito è stato prima vicedirettore del Sole 24 Ore poi capo della redazione milanese e in seguito inviato del quotidiano la Repubblica a Parigi,Bruxelles, San Francisco e Pechino.Come corrispondente, ha raccontato dapprima le vicende della Silicon Valley; ha lasciato poi gli Stati Uniti per aprire l'ufficio di corrispondenza di Pechino.Ha insegnato alla Berkeley University e all'Università Jiao Tong di Shanghai.Attualmente è inviato per La Repubblica a New York.

di Redazione 


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