Fermato il killer di Bonaventura: rintracciato a Pescara, il 27enne era in fuga
Dopo aver arrestato il complice, i carabinieri di San Severo hanno stretto il cerchio su di lui grazie ad un'articolata indagine
Uno (il 36enne Matteo Anastasio) si era costituito due giorni fa, consegnandosi in caserma accompagnato dal suo legale. L'altro, l'autore materiale del delitto, e cioé Giuseppe Volpe (27 anni), è stato arrestato ieri, rintracciato e catturato a Pescara (dove si trovava in fuga) grazie ad un'articolata attività di indagine di rilevante natura tecnica.
MATURATO IN AMBIENTE MALAVITOSO. Si è concluso così il caso dell'omicidio Bonaventura occorso a San Severo lo scorso 20 settembre ed eseguito a colpi di pistola a seguito di una violenta discussione tra la vittima e lo stesso Volpe.
L'omicidio, così come ha sottolineato il comandante Basilicata questa mattina in conferenza stampa, è maturato in "ambiente malavitoso", sia perché consumatosi in via Mario Carli, area sanseverese ad alta concentrazione di pregiudicati, sia perché i protagonisti della vicenda avevano tutti precedenti di rilievo: Giuseppe Bonaventura (classe '70), per esempio, anni fa era già stato arrestato per omicidio preterintenzionale e per associazione mafiosa; i suoi carnefici, Volpe e Anastasio, per droga. Insieme a loro c'era anche una terza persona che, al momento, non è indiziata di reato e sembra abbia funto soltanto da testimone.
LA VICENDA. Così come testimone utile alla ricostruzione dell'accaduto (oltre alle immagini di video-sorveglianza) è stata la coppia in difesa della quale era intervenuto Bonaventura: in sostanza 2 giovanissimi avevano occupato abusivamente, e a scopo abitativo, un box condominiale di via Carli; ma Giuseppe Volpe, che abitava al sesto piano dello stesso condominio, aveva esternato più di una rimostranza su questa occupazione sostenendo che il locale in questione fosse preposto al suo personale utilizzo. Per questa ragione è intervenuto, contro Volpe, il "padrino" della coppia, Giuseppe Bonaventura, che ha aggredito, a mani nude e con estrema violenza, quello che poi sarebbe diventato il suo carnefice. Il quale, a quel punto, è salito, insieme al suo amico Matteo Anastasio, a bordo di una Fiat Panda e ha atteso Bonaventura (anche lui bordo di un auto) a pochi metri dal luogo dell'aggressione. Ne sarebbe nata una seconda, sempre su iniziativa di Bonaventura. Volpe, così, ha reagito esplodendo alcuni colpi di pistola (non ancora ritrovata) andati a segno sull'emitorace destro della sua vittima, per poi allontanarsi a forte velocità.
LE INDAGINI E I FERMI. Di qui in poi le indagini dei carabinieri di San Severo che hanno portato al fermo e all'arresto prima di Anastasio e ieri di Volpe, su disposizione del Pubblico ministero della Procura della Repubblica di Foggia, la dottoressa Izzo.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.