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Festival del Cinema Indipendente: al via il concorso tra donne, torte e Cambogia

Nella seconda giornata, l'omaggio a Maria Marcone

"Talking to the trees" e "Il pasticcere" aprono il concorso vero e proprio del Festival del Cinema Indipendente in una seconda giornata nella quale, oltre alle due proiezioni, c'è stato anche un omaggio filmico a Maria Marcone – autrice scomparsa di recente – con la proiezione de "La casa delle donne". Un viaggio empatico incentrato su una figura di donna forte, che affronta ciò che la vita le mette davanti senza però rinunciare alla sensibilità e alla delicatezza. 
 
PARLA CON GLI ALBERI. "Saper gestire budget ridotti è il segreto dell'indipendenza in film del genere": parola di Guido Freddi, regista insieme con Ilaria Borrelli e chiamato a commentare il suo “Talking to the trees”, nel quale è riuscito a parlare di tre diverse forme di sfruttamento:  il tema principale, ovvero la prostituzione minorile in Cambogia, il disboscamento selvaggio (la Cambogia ha la seconda foresta pluviale più grande dell'Asia) ed infine la speculazione economica. Ben 90 minuti totalmente autoprodotti (anche gli operatori hanno partecipato alle spese del film), con l'aiuto di associazioni come Amnesty International e Unicef, per trasportate lo spettatore in quegli ambienti vergini ma irrimediabilmente intaccati dallo stile di vita occidentale.
 
OMAGGIO A MARIA MARCONE. Mimmo Mongelli, che trasporta sul grande schermo l'opera di una tra le più importanti scrittrici foggiane, consente a qualsiasi pugliese di rivivere in "La casa delle donne" i momenti centrali della sua vita. Un film che riprende le tradizioni, gli usi, i costumi e  l'anima stessa della regione. Sessant'anni di storia raccontati attraverso una giovane donna che ricostruisce le vicissitudini della sua famiglia, partendo dagli anni '20 fino ad arrivare all'agosto degli anni '80. Vito Lo Priore, membro del cast: "Conobbi la signora Marcone durante le riprese, e notavo nei suoi occhi la felicità nel vedere la sua opera prendere vita e forma".
 
LA TORTA DEL PASTICCERE. A giudicare dal titolo, "Il pasticcere" sembrerebbe un film che parla di cibo, di dolci e della filosofia tipica dei pasticceri e, a conti fatti, non si può negare che di torte ce ne siano ma, guardando anche la locandina, si può intuire come il volto di Antonio Catania spinga più verso la commedia. Ciò che stupisce è che l'opera stessa si possa definire una torta, un insieme di gastronomia, comicità e noir. Un protagonista che a tratti ricorda il "detective Monk" ma che comunque riesce a mantenere una sua personalità e una donna, sfruttata e sottomessa, in cerca di libertà. Ad arricchire il progetto: l'associazione "Fork in progress", progetto di Luana Stramaglia. e "libando", evento dedicato allo street food che riempirà le strade del centro storico dal 4 al 6 aprile. È Luigi Sardiello l'autore di questo saporito noir da gustare.
"Talking to the trees" e "Il pasticcere" aprono il concorso vero e proprio del Festival del Cinema Indipendente in una seconda giornata nella quale, oltre alle due proiezioni, c'è stato anche un omaggio filmico a Maria Marcone – autrice scomparsa di recente – con la proiezione de "La casa delle donne". Un viaggio empatico incentrato su una figura di donna forte, che affronta ciò che la vita le mette davanti senza però rinunciare alla sensibilità e alla delicatezza. 
PARLA CON GLI ALBERI. "Saper gestire budget ridotti è il segreto dell'indipendenza in film del genere": parola di Guido Freddi, regista insieme con Ilaria Borrelli e chiamato a commentare il suo “Talking to the trees”, nel quale è riuscito a parlare di tre diverse forme di sfruttamento:  il tema principale, ovvero la prostituzione minorile in Cambogia, il disboscamento selvaggio (la Cambogia ha la seconda foresta pluviale più grande dell'Asia) ed infine la speculazione economica. Ben 90 minuti totalmente autoprodotti (anche gli operatori hanno partecipato alle spese del film), con l'aiuto di associazioni come Amnesty International e Unicef, per trasportate lo spettatore in quegli ambienti vergini ma irrimediabilmente intaccati dallo stile di vita occidentale.
OMAGGIO A MARIA MARCONE. Mimmo Mongelli, che trasporta sul grande schermo l'opera di una tra le più importanti scrittrici foggiane, consente a qualsiasi pugliese di rivivere in "La casa delle donne" i momenti centrali della sua vita. Un film che riprende le tradizioni, gli usi, i costumi e  l'anima stessa della regione. Sessant'anni di storia raccontati attraverso una giovane donna che ricostruisce le vicissitudini della sua famiglia, partendo dagli anni '20 fino ad arrivare all'agosto degli anni '80. Vito Lo Priore, membro del cast: "Conobbi la signora Marcone durante le riprese, e notavo nei suoi occhi la felicità nel vedere la sua opera prendere vita e forma".
LA TORTA DEL PASTICCERE. A giudicare dal titolo, "Il pasticcere" sembrerebbe un film che parla di cibo, di dolci e della filosofia tipica dei pasticceri e, a conti fatti, non si può negare che di torte ce ne siano ma, guardando anche la locandina, si può intuire come il volto di Antonio Catania spinga più verso la commedia. Ciò che stupisce è che l'opera stessa si possa definire una torta, un insieme di gastronomia, comicità e noir. Un protagonista che a tratti ricorda il "detective Monk" ma che comunque riesce a mantenere una sua personalità e una donna, sfruttata e sottomessa, in cerca di libertà. Ad arricchire il progetto: l'associazione "Fork in progress", progetto di Luana Stramaglia. e "libando", evento dedicato allo street food che riempirà le strade del centro storico dal 4 al 6 aprile. È Luigi Sardiello l'autore di questo saporito noir da gustare.

di Redazione 


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