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La Fiera di Santa Caterina fa già discutere: "Vietate la vendita di animali"

Manca oltre un mese e mezzo, ma la fiera di Santa Caterina fa già discutere. Liberazione Animale, infatti, porta già l’attenzione sul tradizionale appuntamento che si tiene a Foggia a fine novembre.

I PERMESSI. “Sebbene possa sembrare un po’ presto per parlare dell'argomento – spiegano dall’associazione -, le richieste per l'assegnazione del posto devono essere presentate entro i primissimi giorni di ottobre per cui abbiamo deciso di scrivere in questi giorni una lettera aperta a sindaco, Asl veterinaria, Polizia Municipale e Servizio Integrato Attività economiche (a cui si inviano le richieste) affinché, ognuno per le proprie competenze, agiscano per quanto possibile, facendo rispettare il Regolamento Benessere Animale del Comune di Foggia”. 

L’APPELLO. L’invito di Liberazione Animale rivolto alle istituzioni preposte è quello di “riflettere sull’opportunità di respingere le richieste di assegnazione posteggio per la Fiera di Santa Caterina 2018 da parte di commercianti di animali. Sebbene ci si renda conto dell’impopolarità di una simile richiesta – evidenziano -, le motivazioni che portiamo a supporto sono molteplici e concrete, sia dal punto di vista normativo, facendo riferimento al Regolamento per il benessere animale del Comune di Foggia, in particolare art. 17 e relativi commi, sia a quanto oggettivamente riscontrato nelle precedenti Fiere”. Il Regolamento vieta di esporre al pubblico, per più di quattro ore giornaliere complessive animali in gabbie, recinti, vetrine o con altre modalità con unica eccezione dei pesci in acquario. “Sappiamo tutti che la Fiera di Santa Caterina è un’esposizione fissa che dura ininterrottamente quattro giorni, durante i quali le bancarelle, praticamente, non chiudono mai, data l’affluenza costante. Che senso avrebbe, quindi, per un commerciante, esporre la propria merce solo per quattro ore al giorno? Nessuno”. 

IL VADEMECUM. Il Regolamento impone poi l’indicazione dell’orario di esposizione degli animali posti in vendita, orario che non potrà superare le quattro ore giornaliere a condizioni climatiche favorevoli non esposti alla luce solare diretta. "A tal proposito - robadisce l'associazione -, ci ripromettiamo di chiedere un accesso agli atti per capire se tale procedura sia stata rispettata. Inoltre viene disatteso totalmente anche il comma 18, in cui si dice che all’esercente è fatto obbligo di rilasciare all’acquirente un vademecum con l’indicazione degli obblighi di legge da rispettare e alcuni utili consigli (vaccinazioni, iscrizioni all’anagrafe canina, microchippatura ecc.), nonché copia del presente regolamento". 

“NON SONO GIOCATTOLI”. Liberazione animale ha poi qualcosa da ridire dal punto di vista etico e pedagogico: "Riteniamo assolutamente poco educativo insegnare ai bambini che un essere vivente (quindi la vita, in generale) si possa acquistare su una bancarella, come se fosse un giocattolo qualsiasi: se vogliamo che i nostri figli crescano rispettando gli altri esseri umani e il mondo che li circonda, dobbiamo insegnar loro a dar valore alla vita di chiunque". 

L'ACQUISTO. “Gli animali - ricorda la presidente Enpa, Carla Rocchi - sono esseri senzienti; esseri, cioè, in grado di provare emozioni e, proprio come noi, dotati di ciò che chiamiamo carattere, l’uno diverso dall’altro. Nulla dovrebbe ripugnarci quanto l’idea di poter comperare un altro vivente, quasi fosse una cosa, attribuendogli lo stesso valore che diamo a un televisore, a un computer o a uno smartphone”. 

L’ORDINANZA. Sulla base di queste premesse, l'associazione chiede "un’ordinanza che vieti la vendita di animali durante la Fiera di Santa Caterina. Ove tale divieto fosse invece ritenuto eccessivo, auspichiamo che sia quantomeno garantito il rispetto della normativa vigente".

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di Redazione 


 COMMENTI
  • tonio

    12/09/2018 ore 12:09:34

    Gli animali non dovrebbero mai essere commercializzati. Come si fa a vendere un essere vivente ? Chi ha voglia di avere una compagnia dovrebbe rivolgersi a strutture come i canili comunali o analoghi senza corrispondere denaro. Serve una legge per VIETARE la commercializzazione lucrosa di animali da compagnia.
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