Sabato 21 dicembre alle 18 presso la Sala Rosa del Palazzetto dell'Arte verrà presentato "Vukabbularije Foggiane Talijane" (Vocabolario Foggiano Italiano) di Michele Frattulino. Abbiamo scambiato due chiacchiere con l'autore.
- Com'è nata l'idea di un vocabolario Italiano-Foggiano?
L'idea del vocabolario è stata sempre un mio pallino perché in strada, nei diversi rioni, ascoltavo termini incomprensibili, dei quali, con faccia tosta, chiedevo i significati; anche in casa dei miei nonni sia paterni che materni, non disdegnavano la parlata dialettale; mam mano prendevo appunti che scrivevo pùre sòp'a Kart'i makkarùne, fino a riempire uno scatolo; In azienda poi, all'Amica, sono stato a contatto con tanti operatori ecologici, molti dei quali di ceto medio basso, ma bravissime persone, che parlavano solo il dialetto; notavo la differenza dei lemmi da rione a rione... e giù ancora appunti.
- Quanto ci hai messo a scrivere un'opera simile?
Questo lavoro è cominciato nel 1991, ma la "fase acuta "è iniziata dopo la presentazione del mio libro " Pe tùtte 'i gùste" proprio 20 anni fa, nel mese di dicembre. Ovviamente il lavoro è stato discontinuo e accantonato per un lungo periodo a causa di sopraggiunti impegni.
- In molti parlano in dialetto, ma in pochissimo sono in grado di trascriverlo. C’è un metodo semplice da seguire per una corretta trascrizione?
Purtroppo non tutti usiamo lo stesso metodo; sarebbe utile che noi tutti appassionati di vernacolo ci uniformassimo in modo tale da stabilire una volta per tutte delle regole.
- A chi è rivolto il vocabolario?
Il vocabolario è consigliato a tutti i concittadini, e soprattutto ai giovani, in modo da tenere sempre vive la nostra lingua e le nostre tradizioni; Il vocabolario è formato da oltre 600 pagine, con una ventina di tavole illustrative a colori, del compianto maestro Michele Massimo, nonché "fràtecucìneme"(mio cugino)
Consentimi di ringraziare l'editore, Antonio Blasotta con tutto il suo staff e in particolare Claudia Di Dio che ha curato sapientemente l'impaginazione. Ringrazio inoltre Alberto Mangano, i miei fratelli Vittorio-Gino e Paolo per la collaborazione e tanti amici che mi hanno moralmente sostenuto nella realizzazione dell'opera.