Con l’accusa di violenza e minaccia a pubblico ufficiale e lesioni, gli agenti della squadra mobile di Foggia hanno eseguito, questa mattina, un’ordinanza di misura cautelare in carcere nei confronti del pregiudicato foggiano, di 47 anni, Luigi Argenio. L’uomo è ritenuto responsabile - in concorso con un suo parente, al momento ancora irreperibile - dell’aggressione avvenuta lo scorso 28 agosto all’interno del Pronto Soccorso degli Ospedali Riuniti di Foggia.
LA VICENDA. In quell’occasione vennero aggrediti alcuni medici e paramedici in servizio nella struttura, tra i quali Vito Procacci, primario della struttura, che venne ripetutamente colpito con calci e pugni alla testa e al torace riportando lesioni da “trauma cranico commotivo, trauma chiuso toraco-addominale, trauma del rachide in toto con algia ed impotenza funzionale a carico degli arti superiori”; lesioni a causa delle quali venne disposto il ricovero nel reparto di Neurochirurgia e 26 giorni di prognosi. A far “scattare” i due uomini, la pretesa ingiusta e iniqua di essere visitati immediatamente dai sanitari del pronto soccorso, nonostante si trattasse di un caso di “Codice Verde” e senza tener conto delle emergenze o dell’ordine stabilito dalla gravità di ciascun caso. La misura è stata emessa dal gip Antonio Buccaro su richiesta del sostituto procuratore Enrico Infante.