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Foggia, al via la campagna antiracket

Realizzata dagli studenti dell'istituto artistico Perugini. Messaggi contro usura e pizzo

A pochi giorni di distanza dall'ordigno fatto esplodere all'interno del mercato rionale di via Pinto, provocando ingenti danni alla struttura, e dall'arrivo in del ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, per fare il punto della situazione in materia di sicurezza e legalità, la città prende maggiore coscienza nella lotta al racket e alle estorsioni. E lo fa, grazie agli studenti del Liceo artistico 'Perugini' che, in collaborazione con l’assessorato alle Politiche giovanili e l’assessorato all’Istruzione del Comune di Foggia, hanno ideato una campagna antiracket. Due messaggi, uno contro l’usura e uno contro il 'pizzo', che dal prossimo 6 novembre campeggeranno su alcuni manifesti e sui totem promozionali presenti nella città. Coordinatore del progetto è stato Michele Sisbarra, professore dell’istituto Perugini e consigliere comunale. “Ringrazio l’amministrazione comunale perché ha deciso di valorizzare il materiale didattico prodotto dalla nostra scuola per una campagna utile al territorio"

 

TENERE ALTA L'ATTENZIONE SUL PROBLEMA - “Questa campagna ha una finalità importante e rappresenta la migliore sinergia tra le istituzioni e il mondo della scuola sul tema della legalità – ha detto il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli -. A Foggia abbiamo bisogno di mantenere alto il livello di attenzione su queste tematiche, che toccano da vicino i cittadini. Per questo sono convinto sempre più, oggi anche con il sostegno di questi ragazzi, che ci sia la necessità di costituire una fondazione antiracket nella nostra città. Poi rimane il tema dell’educazione e della sensibilizzazione, che è un processo che deve partire dal basso. In questo caso, la coscienza civile dei giovani è una spinta forte che potrà farci fare notevoli passi in avanti”.

IL RACKET COLPISCE TUTTI - “Quando si parla di racket si parla di un problema che riguarda tutti, non solo i commercianti – ha sottolineato l’assessore alla Sicurezza, Franco Arcuri -. Quando si paga una tangente a un delinquente, la paghiamo tutti perché il costo del racket ricade su tutti noi. La risposta della società è una risposta di principio e il cittadino conscio dei propri diritti e doveri è sicuramente un cittadino migliore. Queste iniziative servono e contribuiscono a rendere la nostra città più vivibile”

di Redazione 


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