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Ambulanti, 'la liberalizzazione' dei chioschi non funziona: autorizzazioni non rinnovate

Violazioni al precedente atto d’indirizzo. Landella: "Abusivismo difficile da estirpare"


La Giunta comunale, su proposta del sindaco di Foggia Franco Landella, ha deciso di non rinnovare le autorizzazioni temporanee per l’esercizio del commercio su aree pubbliche rilasciate nello scorso mese di aprile. Si tratta dei provvedimenti che diedero il nulla osta alla costruzione dei diversi chioschi sparsi in città.

LE INOSSERVANZE DEI COMMERCIANTI. La decisione – comunicano da Palazzo di città – “arriva dopo aver recepito le prescrizioni giunte dalla Prefettura di Foggia e rilevate dal Segretario Generale del Comune di Foggia, anche per la mancata osservanza da parte degli operatori di tutte le prescrizioni contenute nella delibera 36 del 3 aprile 2015 e per il mancato pagamento della COSAP da parte degli ambulanti”.

MARCIAPIEDI INVASI. In sostanza, gli operatori non hanno versato il canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche e non hanno rispettato i criteri dimensionali e di distanza stabiliti nella precedente delibera di Giunta. In effetti, girando per le vie della città è facile constatare che, nonostante i divieti, i commercianti dei chioschi non si sono limitati a posizionare la merce all’interno degli stessi ma hanno invaso oltremodo i marciapiedi. Diversi dubbi erano sorti, inoltre, in merito al rilascio dei permessi di costruire. Il caso più emblematico si trova attualmente in Via Labriola, nei pressi della scuola Livio Tempesta, laddove una delle strutture in legno ha “inglobato” al suo interno un paio di alberi di pino.

IN ATTESA DEL PIANO DEL COMMERCIO. Il cambio di rotta – annuncia il primo cittadino – “è stato adottato a seguito dell’imminente individuazione di nuove aree mercatali in cui far confluire i commercianti ambulanti”. Il Comune, infatti, dovrà adottare il Piano di localizzazione delle aree per il commercio in ossequio al nuovo “Codice del commercio” della Regione Puglia adottato con legge regionale  n. 24/2015.

LE DIFFICOLTA'. “Un metodo nuovo che intende porre fine ad una situazione mai definita in modo incisivo nel corso degli ultimi anni” precisa Landella che poi ammette le difficoltà: "Nonostante i recenti provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria e delle forze dell'ordine, il fenomeno del commercio ambulante abusivo è di difficile estirpazione, anche in considerazione del fatto che l'ordinamento giuridico non prevede risvolti penali per questo tipo di illecito".

di Redazione 


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