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Foggia, Avvocati di Strada e di “frontiera” per garantire i diritti dei più deboli

Le attività dei giovani legali dello sportello

Fanno parte dello studio legale più grande d’Italia. Ma anche di quello che fattura di meno. Loro sono gli Avvocati di Strada di Foggia, il pool di giovani legali impegnanti a garantire i diritti dei più deboli. Delle persone che vivono in povertà, dei padri di famiglia finiti in strada a causa di una separazione, dei migranti sfruttati dai datori di lavoro, dei clochard che invocano la residenza anagrafica per uscire dalla palude dell’invisibilità. Tra i 36 sportelli sparsi in Italia, infatti, uno dei più attivi è presente proprio a Foggia, di supporto alle attività di assistenza che l’associazione dei Fratelli della Stazione offre quotidianamente a senzafissadimora e migranti. E ieri sera, presso la Cappella San Pio da Pietrelcina situata sul primo binario della Stazione Ferroviaria, hanno presentato i risultati finali del progetto ’Diritti a sud’, finanziato dalla Fondazione Con il Sud.

ESPERIENZA DI FRONTIERA Nato a Foggia nel 2005, grazie ad un’idea dell’avvocato Massimiliano Arena, lo sportello legale ha l’obiettivo di offrire consulenze legali gratuite a coloro che non possono beneficiare del gratuito patrocinio a spese dello Stato in quanto privi del requisito della residenza anagrafica. In questi anni, però, lo sportello degli Avvocati di Strada è cresciuto ed ha potenziato il suo raggio di intervento. Tanto da spingere i giovani avvocati-volontari (un concetto strano da pronunciare ma che di fatto è la realtà) a sperimentare nuove forme di difesa dei diritti. Con un occhio attento e sensibile sulle problematiche dei tanti lavoratori migranti stagionali impegnati in Capitanata nella raccolta dei pomodori e degli altri frutti della terra. Tanto che Claudio de Martino, coordinatore dell’equipe forense ‘made’ in Foggia, non ha dubbi nel raccontare che quella che stanno vivendo “è un’esperienza di frontiera. Come avvocati siamo abituati ad incontrare i nostri clienti nello studio, in luoghi riparati, dove ascoltiamo i loro problemi e poi tutto termina lì. L’Avvocato di Strada, invece, inverte l’approccio, perché noi abbiamo deciso di stare dove ci sono i poveri, dove ci sono i disagi. Perché per svolgere questo tipo di servizio bisogna mettersi dalla parte delle persone che incontriamo”.

CAPORALATO E SFRUTTAMENTO Poveri, senzadimora, migranti. Il ventaglio della clientela che, ogni lunedì sera, bussa alle porte dell’Help Center in cui operano gli Avvocati di Strada è del genere più diverso. Ma mai come quest’anno, gli avvocati-volontari (bisogna abituarsi anche a questa espressione), hanno deciso di conoscere più da vicino la realtà dell’immigrazione, del caporalato e dello sfruttamento. “Questa estate – prosegue de Martino – abbiamo dirottato la nostra attenzione sui migranti lavoratori stagionali che vivono nei ghetti, nelle campagne del foggiano. Senza di loro la nostra economia andrebbe al tracollo. E probabilmente la nostra economia andrebbe al tracollo se non venissero anche sfruttati”. Di qui, l’importanza da parte dell’Ufficio dell’Ispettorato del Lavoro di potenziare i controlli, di frenare la spirale di sfruttamento ed illegalità a cui sono sottoposti centinaia di immigrati. “Di solito ce la prendiamo con il datore di lavoro che sfrutta il lavoratore straniero, ma è lui stesso un anello debole di tutto il sistema, di tutta la filiera agricola che va dal caporale alla grande distribuzione con l’intento di contenere il prezzo dei prodotti”. Insomma, a pagare questo presso sono soprattutto i migranti. Che a volte possono contribuire a mutare le cose. Specialmente se prendono consapevolezza dei loro diritti. Ed è questa una delle attività degli Avvocati di Strada.

DIRITTI RESTITUITI Questa estate, infatti, i legali dello sportello foggiano hanno partecipato a delle riunioni con i migranti stagionali nell’ambito del Campo di servizio di ‘IO C Sto’, promosso dagli scalabriniani di Manfredonia. E la loro consulenza legale è servita. E’ servita a mettere paura a caporali e datori di lavoro, che seppur in minima parte hanno visto sgretolare il loro sistema ormai collaudato. L’esempio è dato da Costantin e Ibra. Un rumeno ed un senegalese che, grazie al supporto degli Avvocati di Strada, hanno visto andare in definizione i loro casi. E dopo aver denunciato la loro situazione di sfruttamento ed il mancato pagamento dei giorni di paga, si sono visti riconosciuti i loro diritti. “Quando vinci le singole battaglie contro il singolo caporale – evidenzia de Martino – forse metti in crisi il sistema. L’ho letto negli occhi del datore di lavoro e del caporale che avevano paura di andare in causa”. E soprattutto, lo si legge nello sguardo di chi riacquista un proprio diritto. E forse una nuova opportunità. Come Costantin, che dopo aver incassato i soldi che gli spettavano ha deciso di tornare nel suo Paese e provare a ricominciare. 

GLI AVVOCATI Nel corso della serata, inoltre, Roberta Cardilli si è soffermata sull’importanza di un senzafissadimroa di vedersi riconosciuta la residenza anagrafica fittizia, che Foggia su delibera della Giunta Comunale è denominata ‘Via della Casa Comunale’. La residenza, infatti, contente ad una persona invisibile di riappropriarsi dei suoi diritti- Karen Viola, infine, si è soffermata sulla sua esperienza allo sportello, sull’aver potuto coniugare il suo percorso di studi universitario con una tematica come quella dell’immigrazione che voleva approfondire meglio. Per il resto, il gruppo degli Avvocati di Strada di Foggia  è così composto: Massimiliano Arena, Claudio de Martino, Margherita V. di Marco, Roberta Cardilli, Antonella Lombardi, Catia Loiacono, Karen Viola, Potito Marucci, Donatella Leonetti, Azzurra de Salvia.

 

 

di Redazione 


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