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Foggia, contrasto al lavoro nero e caporalato

Accertate violazioni amministrative e maxi sanzioni per lavoro nero per circa 77.000,00 euro

Contrasto al lavoro nero e al caporalato nel settore agricolo. E’ l’attività predisposta dal 6 al 12 agosto, nella provincia di Foggia, dalla direzione generale per l’attività ispettiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per contrastare l’utilizzo di manodopera irregolare o in nero, lo sfruttamento di lavoratori agricoli nonché il fenomeno dell’esercizio abusivo della attività di intermediazione illegale di manodopera (il cosiddetto caporalato) sempre nel settore agricolo.
L’operazione. Nell’ambito di una vasta attività, coordinata dalla direzione territoriale del lavoro di Foggia, dal comando gruppo tutela del lavoro di Napoli e del comando provinciale carabinieri di Foggia, sono state controllate 14 aziende agricole, identificati 143 lavoratori agricoli di cui 22 occupati in nero (tra i quali una minore) e due cittadini extracomunitari. Sono stati, altresì, identificati complessivamente 22 cittadini extracomunitari, di cui 3 privi di permesso di soggiorno. Per il fatto, sono stati denunciati in stato di libertà 2 titolari di aziende agricole per aver occupato, alle proprie dipendenze minori di anni 18 senza averli fatti sottoporre a visita medica preventiva, in violazione della legge di tutela dei minori. Inoltre, è stato adottato, per due aziende agricole, il provvedimento di sospensione della attività imprenditoriale in quanto è stato accertato l’impiego di personale non risultante dalle scritture obbligatorie in misura pari o superiore al 20% del totale dei lavoratori regolarmente occupati.
Contrasto al caporalato. Un cittadino del Burkina Faso è stato denunciato per esercizio abusivo dell'attività di intermediazione illegale di manodopera. L’attività di contrasto al caporalato è stata svolta con specifici servizi, nelle prime ore del mattino, con individuazione e pedinamento dei furgoni che poi sono stati bloccati dopo aver prelevato per strada i vari braccianti agricoli. Complessivamente sono stati identificati 6 braccianti, tutti cittadini extracomunitari, i quali hanno ammesso che il lavoro nei campi gli era stato trovato dal conducente del furgone, di non essere in grado di sapere chi era il loro datore di lavoro e che la retribuzione gli veniva loro corrisposta dal caporale, cosa confermata dal titolare dell'azienda agricola che aveva occupato i lavoratori avventizi. Il caporale alla guida del furgone, oltre ad essere privo di patente di guida, è risultato anche non avere il permesso di soggiorno. Sottoposto a sequestro il furgone che serviva al trasporto illegale di manodopera agricola. Accertate violazioni amministrative in materia di lavoro e maxi sanzioni per lavoro nero per circa 77.000,00 euro.

di Redazione 


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