La zanzara tigre è fra noi. Non solo per le strade di Foggia, ma anche nelle città della provincia. Dal 2006 al 2010 la popolazione della zt è aumentata di circa quattro volte. Lo dimostra la ricerca effettuata dal Laboratorio di Parassitologia del Dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Foggia guidato dalla professoressa Annunziata Giangaspero. Per registrare il livello di presenza della zanzara tigre, infatti, Raffaella Terlizzi, collaboratrice alle ricerche del Laboratorio di Parassitologa Urbana e Veterinaria della Facoltà di Agraria, ha girato in lungo e in largo il capoluogo dauno ed alcune zone della Capitanata. Il motivo? Posizionare le ovitrappole nei punti strategici della città. Ed ora grazie al suo paziente lavoro è possibile conoscere meglio il fenomeno di questi insetti vettori di malattie esotiche. E soprattutto, è possibile attivarsi al meglio per fare prevenzione. Un lavoro a cui sono chiamati in modo particolare le Amministrazioni Comunali che dovrebbero “innanzitutto impedire l’accumulo di rifiuti, ripulire le fontane, trattare i tombini con regolarità, e soprattutto avviare campagne di informazione tra i cittadini”. FoggiaCittàAperta ha chiesto alla dottoressa Raffaella Terlizzi di approfondire meglio il mondo delle zanzare tigri.
Che tipo di attività sta svolgendo l'Università di Foggia per conoscere e prevenire il livello di infestazione in città della presenza della zanzara tigre?
Il Laboratorio di Parassitologia del Dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Foggia ha avviato dal 2006 le ricerche sulla presenza dell’insetto in città. Mediante l’uso di ovitrappole situate in modo strategico è stato possibile monitorare il numero di uova deposte dagli insetti e analizzando i dati abbiamo verificato che fino al 2010, ovvero in soli 4 anni, la popolazione di zt è aumentata di circa 4 volte. La prevenzione su cui punta l’Unifg è soprattutto la Conoscenza. Divulghiamo le nostre ricerche e informiamo i cittadini sui comportamenti corretti da seguire. Il 19 ottobre 2011 presso la Fondazione Banca del Monte, abbiamo tenuto un convegno sull’argomento, invitando i cittadini e gli amministrazione a conoscere la ZT, e quest’anno abbiamo lavorato con i bambini della scuola elementare Santa Chiara.
Qual è la situazione al momento nella città di Foggia? Avete dei dati anche sulla provincia?
Nel 2010 è stato condotto un monitoraggio che includeva 4 tipologie di territorio per verificare la estensione di questa specie di zanzara e le sue aree di sviluppo ‘preferite’. I comuni coinvolti sono stati Lucera (sub Appennino), SG Rotondo (Gargano), Foggia (Tavoliere) e Manfredonia (Costa). Tutti e 4 i comuni risultano colonizzati dalla Zt, solo SGR ha mostrato una popolazione ridotta. La zt è quindi diffusa anche in provincia.
Quali sono i fastidi principali causati dalle punture della zanzara tigre? E quanto è pericolosa?
Punge di giorno, perforando anche gli indumenti di cotone tipici dell’estate. I pomfi sono molto più grandi di quelli di una zanzara comune e spesso sono dolorosi oltre che pruriginosi. La ZT è il vettore di alcune malattie esotiche come la Chikungunya e la Dengue, entrambe fortemente debilitanti (Chikungunya: colui che si contorce). In Emilia Romagna nel 2007 c’è stata un’epidemia di Chikungunya che la AUSL di Forlì-Cesena ha prontamente riconosciuto riuscendo ad arginare la diffusione dell’infezione esotica. Inoltre la Zt può essere vettore della filariosi una malattia parassitaria che colpisce i nostri amici a quattro zampe.
Quali sono i consigli che si possono dare ai cittadini per 'difendersi' dalla zanzara tigre?
Per evitare le punture è opportuno (soprattutto per i bambini) usare repellenti comuni da spruzzare anche sugli abiti. Ma la cosa più importante che i cittadini possono fare è contribuire a limitare lo sviluppo della Zt!!! Ognuno di noi può e deve impedire che la Zt cresca in modo illimitato. Per riprodursi la Zt ha bisogno di piccolissime pozze di acqua, perciò è importante non far ristagnare acqua nei sottovasi, nei giochi da giardino, ricordarsi di pulire le grondaie e dove possibile, nelle vasche da giardino, usare predatori naturali come i pesciolini rossi. I cittadini più attenti potrebbero usare, laddove esistono raccolte di acqua non eliminabili, le pasticche di Bacillus thuringensis un batterio che impedisce alle larve di svilupparsi e non tossico per gli altri organismi. La rimozione dei rifiuti è molto importante perché anche li si può accumulare acqua.
Cosa devono fare le Amministrazioni Comunali per favorire un calo di infestazione della zanzara tigre?
Il problema non si risolve con disinfestazioni casuali perché gli effetti sono limitatissimi: si eliminano le zanzare adulte, ma non le larve, il cui sviluppo vanifica la disinfestazione. Inoltre spesso la disinfestazione è tossica per molti organismi, esseri umani compresi. Il comune dovrebbe innanzitutto impedire l’accumulo di rifiuti, ripulire le fontane, trattare i tombini con regolarità, e soprattutto avviare campagne di informazione tra i cittadini. A cominciare dai bambini. Pensare che possa esistere una Foggia ‘migliore’ e possibilmente senza Zanzare Tigre è un nostro diritto!