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Foggia, ronde contro i migranti

La proposta presentata dai commercianti del viale della stazione al vescovo. Che la rigetta

Cinquanta euro per i negozianti; 10 euro per i loro dipendenti e 1 euro per i residenti. Un vero e proprio tariffario che servirà a raccogliere denaro da impiegare per dare vita al servizio delle ronde di quartiere contro immigrati e senzatetto. La proposta parte da alcuni commercianti che svolgono la loro attività nei pressi della stazione di Foggia, i quali questa mattina hanno illustrato la loro proposta al vescovo di Foggia, Francesco Pio Tamburrino, che ha immediatamente respinto al mittente l’idea. Un’idea che di pastorale, come la visita che il vescovo sta facendo in questi giorni nella parrocchia di Madonna della Croce, non ha nulla a che vedere. Anzi.

DALLA PETIZIONE ALLE RONDE Eppure, i commercianti, dopo una serie di petizioni indirizzate a sindaco, prefetto, questore, carabinieri e Procura della Repubblica, in cui richiedevano “un intervento energico, massiccio e continuativo delle istituzioni e forze dell’ordine” al fine di scongiurare “lo stato di pericolosità in cui sono costretti a vivere ed a portare avanti le varie attività commerciali, poiché quotidianamente si verificano episodi di inciviltà, ubriachezza, litigio e risse”, ora fanno sul serio. E sono pronti ad autotassarsi pur di ripristinare l’ordine e la legalità nelle arterie cittadine che si aprano su viale XXIV Maggio e via Monfalcone. Un’autotassazione che ha l’obiettivo di raccogliere il denaro utile a pagare il servizio di vigilanza che darà vita alle ronde contro cittadini stranieri, prostitute e senza dimora. I commercianti, infatti, lo hanno ribadito anche questa mattina davanti al vescovo: quella che si è creata è una convivenza difficile; inoltre, hanno registrato un calo delle vendite. Perché per i commercianti i migranti sostano davanti alle vetrine dei negozi, puzzano, sporcano, si ubriacano, scatenano le risse. Insomma, se ancora non possiamo definirla una giustizia fai da te, quella delle ronde pare viaggiare comunque verso questa direzione. Per questo, la domanda nasce spontanea: l’assessore comunale alla Sicurezza cosa intende fare a riguardo? Ed il sindaco? Resteranno a guardare? Chissà, magari rimuoveranno qualche altra panchina.

di Redazione 


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