Ansia sociale e panico. Le personalità più fragili e volubili, davanti alla persistente crisi economica e alla difficoltà di far quadrare i bilanci di casa, possono reagire in diversi modi. Ma la reazione più pericolosa per il benessere sociale e psicologico è quella di ricorrere al gioco d’azzardo, alle scommesse, come possibile panacea risolutiva di tutti i problemi. Lo spiega bene Giuseppe Mammana, responsabile del Dipartimento Dipendenze di Foggia, che ogni giorno accoglie al Servizio per le Tossicodipendenze (Ser.T) centinaia di persone cadute nel tunnel di qualche dipendenza. Alcol, droga, marijuana. E da un po’ di tempo, anche il gioco d’azzardo. “La situazione è allarmante e preoccupante. Abbiamo circa 70 utenti in carico al Ser.T che svolgono terapia di gruppo o individuale”.
DIPENDENTI DA GIOCO D’AZZARDO - Mammana, quindi, di nascondere il problema delle scommesse e del gioco d’azzardo sotto al tappeto non ci pensa proprio. Anzi. Ai dati ufficiali registrati al Ser.T vanno “senz’altro aggiunte tutte quelle persone ormai dipendenti del gioco d’azzardo ma che non sono in cura da noi. Anche il sommerso è preoccupante”. Per Mammana, dunque, “la crisi economica, che qualcuna indica anche più grave di quella del 1929, ha creato allarme e preoccupazione, ansia sociale e panico, e molti ricorrono al gioco. Le personalità più fragili, più deboli, si lasciano tentare dalle vincite magiche e dal gioco d’azzardo”. E così se il numero dei consumatori di droghe come cocaina, cannabis, oppiacei resta più o meno invariato, quello che spaventa il responsabile del Ser.T è il forte aumento di dipendenti da gioco d’azzardo.
DALLA VINCITA ALLA POVERTA’ - In realtà, il problema legato al gioco d’azzardo diventa ancor più tragico se si prende in considerazione quello che succede anche alla Caritas di Foggia. Lo ha raccontato a Foggia Città Aperta Francesco Catalano, vice-direttore della Caritas di Foggia, che ha evidenziato un aumento di poveri che bussano alle porte del Conventino per beneficiare dei vari servizi. Tra le cause, oltre alla disoccupazione, la crisi economica e le separazioni, anche i “danni che sta facendo il gioco d’azzardo, che spacca le famiglie perché ci sono dei papà che giocano tanto provocando problemi economici e sociali a tutta la famiglia. Ed una volta venuta a galla la cosa – ha raccontato don Catalano – è il papà a dover lasciare la casa, il tetto e viene poi a bussare alle porte della Caritas”.