“Il nuovo regime ha un vantaggio immediato per il paziente ed i suoi familiari, come per  la comunità intera: l’obbligo del ricovero ospedaliero costringeva il  personale della Polizia Municipale e della ASL anche ad accompagnare il  paziente in strutture di altre province, con notevole aggravio dei costi  del servizio”. E' così che l’assessore comunale alla Sicurezza, Franco Arcuri, commenta la modifica organizzativa della gestione dei T.S.O. (Trattamento Sanitario Obbligatorio) resa possibile  dalla nuova normativa nazionale e regionale in materia, recepita da  Comune e ASL di Foggia, che hanno convenuto di utilizzare preferenzialmente, laddove possibile, i  trattamenti in ambito extraospedaliero. A partire dal domicilio  dell’interessato.
COME FUNZIONA Il trattamento sanitario obbligatorio, quindi, potrà essere effettuato anche  presso il domicilio della persona interessata e non obbligatoriamente  nelle strutture ospedaliere specializzate per questo genere di  trattamento. Il provvedimento coattivo è assunto dal sindaco nel caso in  cui una persona necessiti di interventi sanitari urgenti, anche a  tutela della propria e dell’altrui incolumità, e li rifiuti. Nel caso di trattamento domiciliare, dunque, sarà il medico del Centro di Salute Mentale a formalizzare una proposta  motivata al sindaco, il quale potrà disporre il T.S.O. extraospedaliero  con propria ordinanza.