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Foggia ancora senza Giunta: “Landella deve affrontare i nodi decisivi in fase di partenza”

Il parere “dell'ingegner” Mongelli su ritardo e altro

“La prima seduta del Consiglio deve essere convocata entro il termine perentorio di dieci giorni dalla proclamazione e deve tenersi entro il termine di dieci giorni dalla convocazione”. Al Capo II, articolo 3 dei Regolamenti Comunali, il comma che di fatto riguarda questa fase di stallo dell'amministrazione comunale. A scanso di equivoci va dato atto che, almeno da un mero punto di vista istituzionale, Landella e soci (chissà quali) al momento non hanno compiuto alcuna violazione di nessun tipo. La “proclamazione” della quale si parla, pertanto, non è quella del sindaco (avvenuta lo scorso 12 giugno), bensì quella del Consiglio. Vien da sé che, se non vengono nominati consiglieri e assessori, non può neanche essere convocata la prima seduta di lavoro della nuova amministrazione. 
 
Sgomberato il campo da riserve di tipo burocratico, affiorano però quelle legate ad una tempistica effettivamente eccessiva, figlia con ogni probabilità di un ricalcolo stremante di quelle percentuali di voto che, partito per partito, hanno consentito al nuovo Primo Cittadino di Foggia di sedere sulla poltrona più importante. E in tal senso, sollecitato al telefono, è intervenuto il sindaco uscente Gianni Mongelli, dando in merito la propria opinione: “Penso che occorra fare uno sforzo per accorciare i tempi, non so che tipo di problemi ci sono al momento, il lavoro del sindaco è enorme e anzi, avere una giunta pienamente operativa rientra in questo lavoro. Mi auguro si faccia tutto nel più breve tempo possibile, con scelte di massima contezza in relazione al progetto politico”.
 
“Landella deve affrontare i nodi decisivi in questo momento, nella fase di partenza – ha continuato Mongelli – quanto a me, ho dato la mia doverosa disponibilità in suo aiuto e in aiuto alla città, ma al momento non ho avuto nessun contatto”. Al contrario dell'attualità, contestualmente alle differenze rispetto a cinque anni fa, va detto che i tempi della scorsa amministrazione furono ben più rapidi, come ha modo di ricordare lo stesso Gianni Mongelli: “Io fui eletto il 26 giugno e ho convocato il consiglio il 22 luglio”. Nessuna sottolineatura ma, evidentemente, una differenza storica che, al momento, rischia di penalizzare la città, chiamata a scelte (e scadenze, soprattutto) piuttosto importanti.
 
L'Ingegnere ha parlato anche della recente rotazione delle cariche dirigenziali, senza nascondere alcune perplessità: “Avevo cominciato già io a ruotare i dirigenti – ha affermato – e questa seconda rotazione è sicuramente importante, e gli viene dato atto, anzi ritengo sia giusto farla proprio all'inizio della consiliatura. Non nascondo però qualche perplessità in merito all'accorpamento di cariche importantissime e svariate sul Segretario Generale – ha continuato ancora Mongelli – anche se si tratta di una rotazione transitoria”. A dire dell'ex Primo Cittadino, i settori di riferimento che andrebbero a gravare sul dottor Guadagno sono “i più delicati, e queste eccessive cariche mi danno qualche preoccupazione sui ritardi, nel senso che non vorrei che ci possano essere rallentamenti per la città”. Non nasconde i propri dubbi anche sullo smembramento delle cariche legate all'Istruzione e alla Cultura (“era un ambito consolidato”), soprattutto in vista del nuovo anno scolastico. Infine, soddisfatto della conferma del dirigente Dicesare: “Scelta che anche io avevo avviato”.
“La prima seduta del Consiglio deve essere convocata entro il termine perentorio di dieci giorni dalla proclamazione e deve tenersi entro il termine di dieci giorni dalla convocazione”. Al Capo II, articolo 3 dei Regolamenti Comunali, il comma che di fatto riguarda questa fase di stallo dell'amministrazione comunale. A scanso di equivoci va dato atto che, almeno da un mero punto di vista istituzionale, Landella e soci (chissà quali) al momento non hanno compiuto alcuna violazione di nessun tipo. La “proclamazione” della quale si parla, pertanto, non è quella del sindaco (avvenuta lo scorso 12 giugno), bensì quella del Consiglio. Vien da sé che, se non vengono nominati consiglieri e assessori, non può neanche essere convocata la prima seduta di lavoro della nuova amministrazione.
"FARE UNO SFORZO PER ACCORCIARE I TEMPI". Sgomberato il campo da riserve di tipo burocratico, affiorano però quelle legate ad una tempistica effettivamente eccessiva, figlia con ogni probabilità di un ricalcolo stremante legato a quelle percentuali di voto che, partito per partito, hanno consentito al nuovo Primo Cittadino di Foggia di sedere sulla poltrona più importante. E in tal senso, sollecitato al telefono, è intervenuto il sindaco uscente Gianni Mongelli, dando in merito la propria opinione: “Penso che occorra fare uno sforzo per accorciare i tempi, non so che tipo di problemi ci sono al momento, il lavoro del sindaco è enorme e anzi, avere una giunta pienamente operativa rientra in questo lavoro. Mi auguro si faccia tutto nel più breve tempo possibile, con scelte di massima contezza in relazione al progetto politico”.
LA GIUNTA MONGELLI FU PIU' RAPIDA. “Landella deve affrontare i nodi decisivi in questo momento, nella fase di partenza – ha continuato Mongelli – quanto a me, ho dato la mia doverosa disponibilità in suo aiuto e in aiuto alla città, ma al momento non ho avuto nessun contatto”. Al contrario dell'attualità, contestualmente alle differenze rispetto a cinque anni fa, va detto che i tempi della scorsa amministrazione furono ben più rapidi, come ha modo di ricordare lo stesso Gianni Mongelli: “Io fui eletto il 26 giugno e ho convocato il consiglio il 22 luglio”. Nessuna sottolineatura ma, evidentemente, una differenza storica che, al momento, rischia di penalizzare la città, chiamata a scelte (e scadenze, soprattutto) piuttosto importanti.
QUALCHE PERPLESSITA' SULLA ROTAZIONE DEI DIRIGENTI. L'Ingegnere ha parlato anche della recente rotazione delle cariche dirigenziali (LEGGI), senza nascondere alcune perplessità: “Avevo cominciato già io a ruotare i dirigenti – ha affermato – e questa seconda rotazione è sicuramente importante, e gli va dato atto, anzi ritengo sia giusto farla proprio all'inizio della consiliatura. Non nascondo però qualche perplessità in merito all'accorpamento di cariche importantissime e svariate sul Segretario Generale – ha continuato ancora Mongelli – anche se si tratta di una rotazione transitoria”. A dire dell'ex Primo Cittadino, i settori di riferimento che andrebbero a gravare sul dirigente Maurizio Guadagno sono “i più delicati, e queste eccessive cariche mi danno qualche preoccupazione sui ritardi, nel senso che non vorrei che ci possano essere rallentamenti per la città”. Non nasconde i propri dubbi anche sullo smembramento delle cariche legate all'Istruzione e alla Cultura (“era un ambito consolidato”), soprattutto in vista del nuovo anno scolastico. Infine, soddisfatto della conferma del dirigente Dicesare: “Scelta che anche io avevo avviato”.

di Redazione 


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