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Litiga con il confinante per "pascolo abusivo" e per vendetta uccide il cane

Brutto episodio di violenza consumatosi ieri mattina, 23 gennaio, ai danni di un cane ucciso con un colpo di fucile esploso da un agricoltore. Il fatto si è verificato nelle campagne di Foggia, in località Borgo Arpinova, dove un equipaggio della Squadra Volante è intervenuto a seguito di richiesta di aiuto da parte di un pastore. Giunti sul posto gli agenti hanno raccolto la testimonianza del pastore e del suo datore di lavoro, titolare di una azienda agricola nonché proprietario di numerosi ovini.

IL COLPO. Ai poliziotti il pastore ha raccontato che, mentre conduceva al pascolo il gregge, unitamente ai suoi due cani, è stato raggiunto da un agricoltore, proprietario di un fondo confinante, che viaggiava a bordo di un trattore. Quest’ultimo – secondo la ricostruzione - alla vista dei cani, ha imbracciato un fucile, lo ha puntato direttamente contro uno dei due animali e ha fatto esplodere un colpo d’arma da fuoco, colpendo la povera bestia ferendola gravemente. Subito dopo, si è allontanato repentinamente, percorrendo un tratturo in direzione del suo fondo. Mentre sparava, l’agricoltore inveiva insulti contro il cane ritenendolo responsabile dell’uccisione di alcuni suoi animali.

LA CHIAMATA. Dopo l’accaduto il pastore, avvedendosi delle gravi condizioni in cui versava il cane, ha cercato aiuto tentando di mettersi in contatto con il suo datore di lavoro ma, trovandosi in una zona priva di copertura di segnale telefonico, è stato costretto a rientrare in azienda per contattare il padrone del gregge. Nonostante il tentativo, però, il cane è morto.

I CONTRASTI. A quel punto è stata chiamata la Polizia che, dopo avere constatato l’avvenuto decesso del cane, ha rinvenuto una cartuccia esplosa di fucile calibro 12 con cui l’animale era stato ucciso. Subito dopo, gli agenti si sono recati nel podere dell’agricoltore confinante che aveva esploso il colpo di fucile procedendo alla sua identificazione. Interrogato, l’uomo inizialmente ha negato di avere avuto alcun diverbio con chicchessia e di non avere portato con sé l’arma. Successivamente, ha ammesso l’esistenza di contrasti con il pastore, per asseriti motivi di pascolo abusivo. Nel corso dell’operazione, i poliziotti hanno rinvenuto, in un piccolo bagno della masseria, un fucile calibro 12, perfettamente funzionante nonché delle munizioni dello stesso tipo di quella rinvenuta sul luogo ove era stato sparato il cane. Da un controllo amministrativo l’arma è risultata essere intestata all’agricoltore.

LA DENUNCIA. Al termine delle operazioni, il corpo del cane è stato affidato a personale del servizio veterinario dell’A.S.L mentre il fucile e le munizioni sono state sequestrate. L’uomo è stato denunciato per l’uccisione dell’animale e rischia fino a due anni di reclusione oltre la revoca di qualsiasi autorizzazione in materia di armi.

di Redazione 


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