Bulli spinsero al suicidio il 29enne Marco Ferrazzano che si gettò sotto un treno
Con le accuse, a vario titolo, di atti persecutori aggravati al cyber-bullismo, truffa e diffamazione, cinque persone di età compresa tra i 21 e i 24 anni sono state rinviate a giudizio nell'udienza preliminare del processo sulla morte di Marco Ferrazzano, il 29enne di Foggia il cui cadavere venne ritrovato il 22 gennaio 2021 sui binari lungo la tratta Bari-Foggia.
IL RINVIO A GIUDIZIO. Secondo le ipotesi investigative, Marco si sarebbe lanciato sotto un treno in corsa perché vittima di bullismo e cyberbullismo. Il rinvio a giudizio è stato disposto ieri dal gup del Tribunale di Foggia, Giuseppe Ronzino. Dei sei imputati solo uno ha chiesto e ottenuto un patteggiamento a un anno di reclusione e 600 euro di multa.
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