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Foggia calcio, Davide Pelusi scrive a Miccoli

Lettera aperta su facebook: "Ripensaci, la società non può fare a meno delle tue competenze"

Lunedì la decisione di restringere il nuovo consiglio di amministrazione del Foggia Calcio a tre componenti, con l'estromissione di Luigi Miccoli, Giuseppe Lo Campo e Pasquale Colangione (LEGGI: Cambio in società, guida un triumvirato) cui è seguito un piccolo "terremoto" societario con le dimissioni da ogni carica dello stesso Miccoli e quelle annunciate dal direttore generale Sario Masi. Due giorni dopo arriva un passo, teso a ricucire le tensioni createsi nell'assetto interno. A farlo pubblicamente è Davide Pelusi che, sul profilo facebook del direttore finanziario Miccoli, gli scrive una lettera aperta, ripercorrendo le tappe che hanno portato al suo ingresso nel Foggia e tendendo una mano affinchè riveda la sua decisione e ritorni a lavorare per la società rossonera. Ecco il testo completo

Ciao Luigi, come sai non è mio costume affrontare cose personali in luoghi pubblici, ma credo che a volte si debba fare un’eccezione e questa potrebbe essere una di quelle. Gli accadimenti legati al Foggia Calcio delle ultime ore mi colpiscono e generano un dispiacere di cui ho avuto modo di parlare con i diretti interessati. Quindi forse, ti sorprenderà questa invasione della tua pagina, di cui mi scuso, per esplicitarti in maniera articolata il mio pensiero relativo alle tue dimissioni. Pensiero che credo sia condiviso se non all’unanimità, di certo dalla maggioranza della compagine sociale del Foggia Calcio, delle persone che ci lavorano, dello staff tecnico, dei giocatori e soprattutto dei tifosi.

Lo faccio perché sei entrato nel Foggia Calcio non per caso, ma dietro mia precisa ed esplicita insistenza personale ! Mi hai colpito fin dal nostro primo incontro presso gli uffici della Proshop nel 2012, quando discutemmo della sponsorizzazione dell’ACD Foggia Calcio per la stagione 2012/13. Infatti, non mi era mai capitato prima di quell’incontro, che il mio sconosciuto interlocutore sapesse tutto di me, vita-morte-miracoli. Non mi era mai capitato che la controparte venisse ad un meeting, con una tale preparazione, accuratezza di dettagli e conoscenza dei fatti. Ne rimasi profondamente colpito. Questa preparazione e professionalità, mi colpirono ancor più del fatto che la presentazione della mia persona ad Antonio Grieco, fosse ricca di apprezzamenti e lodi e del fatto che in 30 minuti si decise di sponsorizzare il Foggia, senza se e senza ma, differenziandosi nettamente da tutte le altre aziende che fino ad un anno prima avevano supportato il progetto dell’US Foggia e che negarono il loro aiuto alla neonata ACD Foggia Calcio. Quella rapidità e sicurezza nel decidere di aiutare il Foggia, restano a tutt’oggi ineguagliati. Dopo il rinnovo anche per il secondo anno, per la stagione 2013/14, questa volta avvenuto con una semplicissima telefonata, iniziò la mia opera di persuasione per convincerti a scendere in campo al mio fianco, in prima persona, in virtù delle tue abilità e conoscenze professionali, che ero convinto e ovviamente lo sono tutt’ora, potessero essere messe al servizio del Foggia Calcio per continuare e potenziare un percorso di crescita etica, morale, di trasparenza e di risultati, non solo della squadra, ma soprattutto della città. Nonostante gli impegni familiari e lavorativi, anche in quella circostanza senza titubanze hai deciso di abbracciare e condividere le mie sfide, battaglie, difficoltà e sofferenze. Perché far parte del Foggia Calcio dal didentro è soprattutto questo: sacrificio e sofferenza! E questo è vero ed è valido, per tutti, ma proprio tutti coloro che gratuitamente e/o addirittura contribuendo con i propri risparmi, contribuiscono a tenere vivo il nostro Squadrone.

Luigi,

lunedì al termine dell’assemblea dei soci ho conosciuto una parte di te, che non avevo mai incontrato. Ho visto il tuo turbamento, la tua profonda delusione e non riuscivo a spiegarmelo…non poteva essere certo generato da un cambiamento organizzativo, o da un cambio di ruolo, visto che nessuna carica, tanto meno la tua, era in discussione. Poi nella notte, in treno, tornando a Milano ho capito. Il tuo turbamento, la tua tristezza composta e silenziosa erano dovute al fatto che ti sei sentito abbandonato, forse addirittura tradito da me che ti ho coinvolto! Non sei andato in escandescenza, come a volte ti capita e cosa di cui puntualmente ti rimprovero. Sei rimasto silenzioso e composto nella tua sofferenza. No mi hai detto una parola. Le uniche parole che hai continuato a dire sono state nell’interesse del Foggia.

Solo dopo ho capito. Soprattutto ho capito che la nostra condanna è continuare a soffrire per il Foggia e per Foggia. Puoi anche distanziare il tuo percorso dal mio, ma il tuo cammino non può che essere dentro il Foggia che non può fare a meno delle tue competenze, abilità e soprattutto del tuo spessore morale. Per il Foggia e per Foggia ti chiedo, di riconsiderare la tua posizione…anche se non dovessimo più essere spalla a spalla.

con affetto fraterno

Davide

di Redazione 


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