“Le spese per la trasferta a Milano pagatevele di tasca propria. Il nuovo responsabile della comunicazione non può continuare a privilegiare la sua emittente televisiva. E il bonifico a Cavallaro? Io non ne sapevo nulla!”
“RISPETTO PER CHI PORTA AVANTI LA BARACCA” E' un fiume in piena il vicepresidente Giuseppe Lo Campo che, in una mail al vetriolo resa pubblica agli organi di stampa, rivolge ai vertici amministrativi e agli altri soci tutto il suo “più sentito malessere per come l'organizzazione ed alcuni collaboratori svolgono le loro azioni senza nessun interesse per coloro che al pari di pochi altri tengono in piedi la " baracca " tramite propri fondi a differenza di alcuni che non avendo tali preoccupazioni, contrattualizzano, concordano e chiudono trattative di ogni genere senza confronti e riscontri con la proprietà”.
CDA FATTO FUORI. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la decisione relativa allo svolgimento del ritiro precampionato della squadra rossonera assunta “senza aver né valutato insieme né concordato il budget/costi” e della quale - afferma Lo Campo - ho avuto notizia solo poche ore prima del comunicato ufficiale". Ma l'analisi del vicepresidente rossonero si spinge più in là poiché – ricorda - “nel Foggia non c'è un patron ma un consiglio di amministrazione che dovrebbe in teoria prendere tutte le decisioni o perlomeno quelle molto importanti per la società; argomenti e dettagli che in pratica ormai da anni non vengono mai messi a conoscenza”.
LA CAMPAGNA ABBONAMENTI. Giuseppe Lo Campo ne ha per tutti a cominciare da Pelusi e il suo errore sulla campagna abbonamenti con il lancio di “regole inventate in conferenza stampa senza nemmeno studiarsi i regolamenti della Lega Pro che prevedono l'ingresso gratuito degli accompagnatori dei disabili e posti riservati per circa il 4% anziché il pagamento dell'abbonamento per l'accompagnatore al 50%".
IL CAMBIO DI GUARDIA ALLA COMUNICAZIONE. Il vicepresidente rossonero interviene anche sulla sostituzione del responsabile della comunicazione della società e tiene a precisare che la sua famiglia non ha avuto alcun ruolo nell'aver “mandato via l'addetto stampa Zingarelli” ma anzi ha subìto la decisione affrettata di sostituirlo con Rino Palmieri presa da altri “senza nessun tipo di considerazione per chi ancora oggi detiene il 33% delle quote societarie tali da essere coloro che hanno il maggior rischio di possibili perdite e maggior azionisti della società".
TROPPI "SCOOP FACILI". Non va giù a Lo Campo anche il comportamento del nuovo responsabile della Comunicazione che "dopo svariati giorni da cui ha intrapreso il nuovo ruolo nel Foggia Calcio, continua incessantemente a lavorare e fornire servizi televisivi alla emittente televisiva per cui lavora" creando un danno d'immagine al Foggia Calcio "che non viene vista come equa verso la stampa, emittenti tv ed internet ma come una certa esclusività almeno per le tempistiche di informazioni o possibili scoop verso una emittente televisiva".
SPESE INCONTROLLATE. L'affondo finale è poi rivolto ad aspetti prettamente finanziari. Dopo aver stigmatizzato il cambio di firme operato a sua insaputa sul conto corrente bancario dal quale è partito il bonifico a favore del calciatore Giovanni Cavallaro, il figlio dell'attuale presidente onorario Franco Lo Campo ironizza sulla spedizione milanese degli esponenti rossoneri per il mercato (“Le firme di Cavallaro potevano benissimo farsi in sede”) e mette in guardia su possibili costi extra imputati alla società: “Circola voce di possibili scontrini e spese fatte dai soci in quel di Milano, si comunica che tali spese sono da attribuirsi al portafoglio di ogni socio/collaboratore che per propri scopi e volontà hanno voluto intraprendere tale viaggio e che quindi non saranno attribuite e pagate dalla società così come concordato nel cda”.
IL PRECEDENTE. Insomma uno strappo in piena regola che però non è nuovo all'interno della compagine sociale rossonera. Poco più di un anno fa l'annuncio ufficiale della conferma dell'allenatore Padalino provocò l'immediata reazione della famiglia Lo Campo che denunciò il fatto di non essere stata messa a conoscenza della decisione
(LEGGI: ROTTURA TRA I LO CAMPO E GLI ALTRI SOCI). In quell'occasione solo qualche giorno dopo ci fu
un incontro chiarificatore e da lì in poi si ebbe la trasformazione in srl e il ripescaggio in Lega Pro. Sarà così anche questa volta o le "scintille" nascondono incomprensioni più grandi?