"Creare una vera e propria rete che non disperda le forze e gli sforzi finora profusi, senza lasciarsi andare a polemiche inutili e che fanno perdere di vista l'obiettivo vitale per tutti: la sopravvivenza del calcio a Foggia. Un appello che lancio anche a tutte le forze sane che pure sono presenti in Capitanata e che possono dare il loro fattivo contributo alla causa rossonera". Queste le parole dell'assessore provinciale allo Sport, Rocco Ruo, in merito alla vicenda della squadra di calcio del Foggia, la cui iscrizione ai campionati dilettantistici è tutt'altro che scontata. Per Ruo, dunque, “nel momento più buio della storia del calcio foggiano è quanto mai necessario unire le forze per perseguire l'obiettivo condiviso dell'iscrizione del Foggia Calcio alla serie D. La città e la provincia non possono perdere definitivamente quello che è stato un vero e proprio simbolo del territorio”.
GARANTIRE ALMENO LA SERIE D - “Sono giorni febbrili, - evidenzia Ruo - il tempo rimasto a disposizione per garantire almeno la serie D al Foggia è davvero pochissimo. Motivo per il quale esorto tutti gli attori in causa che si stanno spendendo e si sono spesi per il salvataggio del Foggia a creare una vera e propria rete che non disperda le forze e gli sforzi finora profusi, senza lasciarsi andare a polemiche inutili e che fanno perdere di vista l'obiettivo vitale per tutti: la sopravvivenza del calcio a Foggia. Una storia di 92 anni non può essere cancellata nell'indifferenza e senza che il territorio dia dimostrazione di coesione per il raggiungimento di un risultato tanto difficile quanto stimolante per ripartire più forti di prima e con una programmazione seria che riporti i colori rossoneri a calcare palcoscenici calcistici che gli sono più consoni. Lo merita la città, lo merita la Capitanata”, conclude Ruo.
LA SITUAZIONE - Ieri, intanto, un comunicato del Foggia Football Club a firma del direttore tecnico Giuseppe Vaccariello annunciava l'abbandono del tentativo di iscrivere il Foggia Calcio alla Serie D. A questo punto, in attesa di scoprire se anche Ciro Amodeo e Tullio Capobianco sono tra gli imprenditori locali interessati all’acquisizione del titolo sportivo della società rossonera, resta in piedi
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