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Foggia calcio, Nember rinuncia all'intero stipendio e resta a Foggia: intanto testa al derby del pomeriggio

Contratto al minimo sindacale e la Roma può aspettare

Ha rinunciato a un anno e mezzo di contratto fino al giugno 2020, stipulandone un altro al minimo sindacale per 3 mesi e ha deciso, nonostante le sirene della Roma, di restare a Foggia almeno fino a fine stagione, per riuscire a raggiungere un obiettivo fondamentale come la salvezza.

IL DIRETTORE SPORTIVO. Stiamo parlando del direttore sportivo Luca Nember che, in questi giorni, sta lavorando sotto traccia per risolvere la situazione economico-finanziaria del Foggia calcio, definita dallo stesso presidente Lucio Fares “molto complicata”. Puntuali, proprio su di lui, si sono spostate le continue voci, casualmente sempre errate o quanto meno approssimative, che tentano di turbare il campionato dei rossoneri, già arduo per via della penalizzazione inflitta dagli organi federali.

I FATTI. Se allora vogliamo puntare i riflettori su Nember, la realtà è che per 'salvare la baracca' ha già deciso di stracciare il suo contratto stipulato fino al giugno 2020 e di redigerne un altro al minimo sindacale. Se vogliamo tradurre tutto in cifre, si tratta di aver rinunciato a un importo totale di circa 600mila euro per riceverne invece mille euro al mese. Intanto, già dagli inizi di febbraio, la Roma gli ha chiesto la disponibilità di affiancare Ricky Massara nella direzione sportiva della società giallorossa e, sebbene le dimissioni di Monchi abbiano affrettato l'arrivo di Massara a Trigoria, la decisione di Nember di restare a Foggia fino alla fine della stagione non è in dubbio.

LA STAMPA E I CONTI REALI. Nessuna ulteriore grana, dunque, per i rossoneri come qualcuno si è affrettato a scrivere così come sembra prematuro parlare di punti di penalizzazione per il Foggia soprattutto da parte di chi riveste cariche istituzionali. Il riferimento neanche tanto casuale è al presidente Aic Damiano Tommasi che, sia chiaro, così come abbiamo avuto occasione già di scrivere, ha lecitamente assistito i calciatori giungendo nei giorni scorsi a Foggia ma ha improvvidamente rilasciato dichiarazioni alla stampa che si sono prestate a strumentalizzazioni. Anche in questo caso, invece, sempre restare ai fatti. Che dicono di un monte ingaggi diminuito di circa il 15% rispetto alla stagione precedente e di una politica degli stipendi che consentirà al Foggia, a differenza dell'anno scorso, di rispettare l'indice del costo di lavoro allargato (rapporto tra monte ingaggi e valore della produzione). Fu proprio il mancato rispetto di questo indice (nel 2017/18 pari a quasi 1,8 rispetto al massimo consentito di 0,8) a far perdere contributi dalla Lega per quasi 2milioni di euro, annullando gli effetti positivi degli incrementi di ricavi da abbonamenti e incassi (passati da 3,6 a oltre 10 milioni di euro) e a contribuire alla forte perdita di esercizio. I contributi della Lega, dunque, in questa stagione, non saranno defalcati e, a fine aprile, nelle casse rossonere è atteso il saldo.

IL GRUPPO. Non che si voglia nascondere le difficoltà sotto il tappeto. Quelle ci sono, è indubbio, ma è altrettanto palese che le attenzioni dall'esterno sul Foggia siano sin troppo eccessive. Tutti pronti a puntare il dito dopo che la vicenda giudiziaria che ha coinvolto il patron Fedele Sannella ha dipinto un'alea di negatività sulla società. Il gesto di Luca Nember, dunque, che da sempre ha manifestato la sua solidarietà verso i Sannella affermando più volte che “hanno fatto molti sacrifici per gestire il Foggia e sono stati massacrati a livello giudiziario rispetto ad eventuali errori commessi” va visto in un'altra ottica: quella di compattare il gruppo in vista del finale di campionato. Il suo è un segnale importante nei confronti della squadra di vicinanza alla società nonostante i problemi economici che mira a smussare le posizioni e a evitare il muro contro muro tra proprietà e staff tecnico (di cui lui pure fa parte) dall'altra. Ora, perciò, sotto con il derby e la parola al campo: il Foggia è impegnato nella difficile trasferta di Lecce (calcio d'inizio ore 15) alla quale si presenta senza i suoi tifosi dopo il divieto disposto dal Prefetto di Lecce e con diverse assenze: quelle di Deli, Galano e Martinelli, in particolare, si aggiungono a quella di Camporese. All'ex Padalino il compito di schierare la formazione migliore e, magari, riuscire a compiere un'impresa che contribuirebbe a dare nuovo slancio al rush finale.
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di Michele Gramazio


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