Questo sa fare il calcio: riunire attorno a uno stesso posto persone diverse e dar loro un credo comune, una appartenenza comune, dei valori comuni. E’ accaduto anche a Foggia, dove la morte di tre giovani tifosi ha scosso tutti. Una città intera si è riscoperta una comunità attorno al dolore, che è passato per quello a cui tiene di più: il calcio. Dopo i funerali per l’ultimo addio a Michele, Samuel e Gaetano, lo Zaccheria si è ritrovato per il calcio giocato con il Foggia che ha gettato alle ortiche una vittoria che sembrava acquisita e si è fatto rimontare 2-2 dal Catania. Il tutto in un clima rispettoso per tutta la gara, dove gli unici cori sono stati per i tre sfortunati ultras deceduti e per Samuele e Matteo, ancora ricoverati a Potenza.
LA CRONACA. Nella partita più particolare dell’anno, Capuano conferma De Lucia tra i pali, la difesa è schierata a 4 con Silvestro e Felicioli terzini e Parodi-Carillo centrali, a centrocampo Tascone, Gargiulo e Danzi formano il trio mentre in avanti Emmausso e Millico giocano dietro Murano. Nel Catania, Toscano opta per il 3-5-2 con Adamonis tra i pali, in difesa agiscono Ierardi, Di Gennaro e Castellini con Guglielmotti, Jimenez, Verna, Luperini e Anastasio a centrocampo e il duo Stoppa e Montalto in avanti. Dopo un solo giro di lancette, il Catania va vicinissimo al vantaggio con un colpo di testa di Montalto che finisce alto di un soffio. Nel Foggia invece ci prova Emmausso al 12’, senza fortuna. I rossoneri manovrano bene ma sono imprecisi nell’ultimo passaggio. Lo Zaccheria inizia a cantare per i tre giovani tifosi deceduti e Millico al 26’ per poco non trova l’eurogol sun un tiro cross. Al 33’ il Foggia va in gol sugli sviluppi di un calcio di punizione ma l’arbitro annulla per un fallo in area catanese. Al 38’ la gara si sblocca: corner dalla sinistra e Tascone è bravo ad anticipare tutti e mettere dentro, correndo poi sotto la Nord per omaggiare Michele, Gaetano e Samuel. Nella ripresa, Silvestro fa posto a Vezzoni mentre il Catania si gioca le carte Inglese, D’Andrea e Quaini. Al 50’ altro boato: contropiede rossonero, Tascone si libera in area di un marcatore e realizza la sua incredibile doppietta. Capuano fa rifiatare Millico e Gargiulo, mettendo dentro Mazzocco e Camigliano. I siciliani, invece, inseriscono Lunetta per Luperini e si fanno vedere al 58’ con un bolide di Castellini che De Lucia blocca. Arriva il momento anche di Zunno che entra al posto dell’applauditissimo Tascone. Al 68’ il Catania ha l’occasione per riaprire la gara con D’Andrea che prima si guadagna un rigore ma poi si fa ipnotizzare da De Lucia. Il Foggia si abbassa parecchio rispetto al primo tempo e predilige le ripartenze, con il pallino del gioco saldamente tra i piedi del Catania. Toscano inserisce anche Raimo mentre Capuano dà spazio a Santaniello, che entra per Murano. All’80’ D’Andrea, dopo il rigore, fallisce anche un comodo colpo di testa per riaprire la partita. La gara la riapre comunque Inglese, bravo a scaricare in area dopo un batti e ribatti. La beffa si consuma nel recupero con Di Gennaro che raccoglie un assist in area e fa 2-2. Santaniello riesce a farsi buttare fuori con doppia ammonizione pochi minuto dopo essere entrato. E’ l’ultima emozione di un match che sa di occasione persa.
L’OMAGGIO. A fine gara tutti a ricordare i tre ultras scomparsi. Domenica si tornerà a Potenza, stavolta per affrontare il Sorrento in campo neutro. Ancora su quei gradoni dove una settimana fa sedevano anche Michele, Samuel e Gaetano. Saranno altri brividi e ci sarà ancora spazio per l’omaggio e la memoria condivisa. Questo sa fare il calcio.