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Foggia bello in Coppa, Ogunseye e D'Ursi fanno fuori il Catanzaro: è semifinale

Bello e con tante occasioni da goal: il Foggia di Coppa sorride ancora una volta e supera per 2-0 il Catanzaro nei quarti di finale allo Zaccheria, al termine di una gara in cui avrebbe meritato anche di più. Schemi speculari nelle due compagini con il 3-5-2 che la fa da padrone per rossoneri e giallorossi. Gallo conferma di tenerci eccome alla Coppa e manda in campo molti titolari. Sulla sponda Calabrese, Vivarini lascia parecchi “big” a casa ma lancia dal primo minuto il grande ex della gara, quell’Alessio Curcio che sui social ha avuto parole di elogio per la sua ex “casa”, senza nominare però mai la società guidata da Nicola Canonico. A proposito di presidenti, si è rivisto in tribuna il patron, che dopo l’ultima conferenza stampa allo Zaccheria ha confermato l’intenzione di andare avanti sul timone dei rossoneri.

DOMINIO ROSSONERO. Sul campo, la prima vera chance del Foggia è al 14’ con Petermann che su punizione dà l’illusione del gol ai (pochi) tifosi presenti allo stadio. Al 18’ Sala deve fare gli straordinari per respingere prima una sventagliata di Petermann poi un tentativo ravvicinato di Leo. Il Foggia cresce d’intensità mentre il Catanzaro si vede timidamente al 23’ con Cianci che di testa anticipa Nobile in uscita ma mette alto. Alla mezz’ora il Foggia segnerebbe anche ma l’arbitro vede un fuorigioco di Garattoni dopo un tocco a porta vuota, a portiere battuto dopo il colpo di testa di Sciacca. I rossoneri hanno ormai il pallino del gioco in mano e al 37’ Sala deve nuovamente impegnarsi per mettere in angolo una conclusione di Peralta dopo un assist del solito Costa. Poco dopo è Ogunseye, invece, a calciare debolmente sul portiere calabrese dopo un bel movimento di Di Noia che aveva rubato palla sulla tre quarti. Il muro calabrese però regge e si va al riposo sullo 0-0, decisamente stretto al Foggia.

URLO OGUNSEYE. La ripresa inizia con lo stesso copione: dopo tre giri di lancette è Ogunseye ad andare vicino all’appuntamento con il gol, poco dopo al numero 9 rossonero viene annullato (giustamente) un goal per un fallo su un difensore calabrese. Gli assalti dei rossoneri si fanno insistenti e al 55’ è Di Noia a cogliere un palo clamoroso su conclusione a pochi metri da Sala. Sale l’incitamento dei tifosi del Foggia che capiscono che è il momento di spingere e al 58’ ancora Ogunseye ci prova di testa ma è troppo poco per impensierire il portiere avversario che blocca sicuro. Gallo getta nella mischia Schenetti per Frigerio e D’Ursi per Peralta. Poco dopo, è il turno di Chierico che va a sostituire un ottimo Petermann. Il Foggia spinge, al 70’ è Di Noia che gira di prima verso la porta di Sala dopo un bel recupero di Costa ma manda di poco a lato. Poco prima, si era visto Schenetti che aveva trovato di testa Ogunseye ma ancora una volta il colpo di testa del centravanti rossonero è debole e centrale. Curcio (fischi per lui), nel Catanzaro, si fa vedere solo al 72’ con un tiro cross senza pretese. Al 75’ la svolta: Di Noia in area viene disturbato “illegalmente” al momento della conclusione, l’arbitro indica il rigore che Ogunseye trasforma per l’1-0 del Foggia. Il Catanzaro si sveglia dal torpore e colleziona diversi corner in pochi minuti, ben neutralizzati però da Nobile e compagni. Vivarini prova a dare una scossa ai suoi ed effettua un triplo cambio: Mulè per Lanciano, Rafele per Cinelli e Maltese per Curcio. Il Catanzaro, però, non punge ed è ancora il Foggia a provarci con Costa che manda di poco a lato con un bolide da fuori area. In pieno recupero, è D'Ursi a mettersi in proprio e a trafiggere Sala per il 2-0 rossonero. Il cambio di Nicolao per Di Noia serve solo al tabellino. Non succede altro: il Foggia conquista meritatamente le semifinali di Coppa Italia. A questo punto vale la pena crederci fino in fondo.

di Saracino Nicola


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