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Sequestro chioschi abusivi, il dirigente Stanchi si difende: "Colpe non mie, la politica evitasse lo scaricabarile"


Non ci sta a passare per il capro espiatorio sulla vicenda relativa al sequestro dei chioschi degli ambulanti di frutta e verdura le cui autorizzazioni rilasciate dal Comune sono state giudicate illegittime dalla Procura di Foggia. Il dirigente comunale, Antonio Stanchi, rimosso recentemente dalla guida del Servizio Attività Economiche, in una lettera aperta sceglie di “precisare e chiarire personalmente” quelle che ritiene “inesattezze e omesse verità”.

LO SCARICABARILE. “Non è leale e corretto – esordisce Stanchi - ribaltare sul dirigente di turno gli errori, la sciatteria, la superficialità e la mancanza di programmazione in materia di commercio su aree pubbliche avvenuta negli anni precedenti. Per chiarezza dei ruoli - il suo auspicio - sarà un bene se la politica evitasse lo “scaricabarile” delle responsabilità”.

IL DISORDINE. Stanchi ricorda la sua trentennale esperienza lavorativa maturata sino al 2006 all’ufficio Attività Economiche e accusa: “Da allora è accaduto di tutto all’ufficio commercio ambulanti. Quando mi è stato di nuovo conferito l’incarico di dirigente ho constatato che regnava una situazione a dir poco disastrosa. Si sta cercando di confondere la questione “chioschi” diffondendo notizie in modo distorto, si sta cercando di associare il lavoro e i compiti svolti dal dirigente con il “disordine generalizzato”.

LA VERSIONE DEL DIRIGENTE. L'ex titolare dell’Annona contesta di aver rilasciato autorizzazioni non rispettando l’indirizzo della Giunta comunale e in contrasto alla normativa in materia di: commercio, igiene e sanità, codice della strada e urbanistico-edilizia (anche se, scrive la Procura, le autorizzazioni temporanee sono state assegnate a soggetti privi dei requisiti morali perché pregiudicati e comunque privi del certificato antimafia ndr). In particolare rivela Stanchi “il gip ha precisato che i chioschi, essendo manufatti temporanei ed amovibili, non necessitano di alcun permesso di costruire”. “La verità – chiosa il dirigente – è che il sequestro è stato effettuato non perché le autorizzazioni fossero illegittime ma perché la Giunta Comunale ha disposto di non prorogarle”.

di Redazione 


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