Il Sud Italia è famoso per il clima mite e soleggiato, per il mare, i paesaggi mozzafiato e per quell’atmosfera calda e familiare che si respira in ogni strada e in ogni casa. Purtroppo però questo non basta per andare avanti e la mancanza di lavoro e di risorse economiche sono il tallone d’Achille di una terra perennemente in cerca di riscatto.
L'AGROALIMENTARE. Proprio in questi giorni a Foggia è stato varato il rilancio del settore agroalimentare, uno dei punti di forza di queste terre che, a fronte di una buona resa dei terreni agricoli, arranca nella fase successiva, ovvero quella industriale. Se la coltivazione dei prodotti di punta, quali grano duro, olive e ortaggi, procede molto bene, mancano poi le risorse industriali per la lavorazione e la vendita dei prodotti, ciò vuol dire che il raccolto viene mandato altrove e a livello economico questa è una perdita enorme dato che nelle mani dei contadini restano praticamente le briciole. Qualcosa però sta iniziando a cambiare, Gabriele Taranto il segretario provinciale dell’Ugl (Unione Generale del Lavoro) Foggia ha dichiarato che il distretto agroalimentare del pomodoro si sta trasferendo da Napoli a Foggia; questo significa che coltivazione e lavorazione avverranno sul territorio mantenendone tutti i profitti.
IL CLIMA. Le difficoltà in Italia sono tantissime e le realtà agricole non solo devono fare i conti con il bassissimo valore di mercato dei prodotti e la concorrenza estera, ma non dimentichiamoci del clima. Il comportamento sconsiderato dell’uomo ha cambiato profondamente la natura e i suoi ritmi. Piogge improvvise, lunghi periodi di siccità, grandinate fuori stagione possono distruggere il lavoro di mesi, per questo occorrono le risorse per potersi rialzare, aumentare la produzione ed essere in grado di fronteggiare tutte le difficoltà che non si possono prevedere. I cambiamenti climatici repentini degli ultimi anni sono molto dannosi per le attività, l’agricoltura è sicuramente la fascia più a rischio, ma basta pensare ai violenti acquazzoni dell’estate 2014 che hanno mandato in fumo tutti gli investimenti delle attività balneari di Rimini e Riccione per farsi un’idea dei danni.
IL FUTURO. Ci sono luoghi e attività in cui lunghe settimane di neve comportano qualche danno, così come le piogge o la siccità, ma altri in cui tutto questo significa perdere tutto. Proprio in questi giorni il casinò di Atlantic City ha dichiarato che la neve di gennaio è costata un’inflessione dei ricavi pari al 3,8%, un danno significativo se lo pensiamo in numeri, ma che non comporta troppi danni, soprattutto dato che ormai queste attività si muovono parallelamente anche online. Una situazione simile nelle aziende vinicole, con forti piogge e grandinate a ottobre prima della raccolta dell’uva, può anche distruggere tutto. Un danno che forse non si può nemmeno quantificare con le percentuali. Sempre più, pertanto, a Foggia come in tutto il Sud Italia, occorrerà mettere a frutto le proprie risorse e potenziare gli aspetti in cui si è sempre stati più carenti.
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