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Foggia come Atene, tra decadenza e rilancio

Al liceo Lanza si chiude la rassegna Maggio al teatro antico: in scena Le rane con regia di Michele D'Errico

Gran finale  al liceo classico ‘Lanza’ della rassegna ‘Maggio al teatro antico’: oggi, venerdì 31 maggio alle 18 nell'aula magna Scillitani del liceo va in scena “Rane”, libero adattamento da Aristofane, con la regia di Michele D'Errico.
L'INIZIATIVA. La rassegna vede gli studenti del Lanza vivaci e attenti fruitori di un’educazione volta a percepire il teatro greco antico (e non solo quello antico) come fondamentale per l’istruzione e la formazione della coscienza civile dei cittadini foggiani, ormai da troppo tempo orfani di teatri. Dopo l’importante esperienza a Siracusa, in cui nello splendido teatro le seconde liceali hanno assistito alla rappresentazioni dell’Antigone di Sofocle e delle ‘Donne in parlamento’ di Aristofane , l’Aula magna del Liceo classico ‘Lanza’ per una sera diventa teatro per accogliere sul suo palco la rappresentazione della commedia a cura del Laboratorio teatrale ‘Gli in...certi’.
IL CERCHIO DI GESSO. Una scelta coraggiosa e significativa quella pensata con il regista Michele D’Errico del Cerchio di Gesso: mettere in scena, in antifrastici tempi di ‘Grande Bellezza’, un’Atene degradata culturalmente, afflitta dalla morte dei suoi grandi tragici Sofocle e Euripide(morti nello stesso anno, 406 a.C.),  priva di un teatro che non sia solo ‘arte’ , ma anche ‘vita’. Proprio a proposito del Cerchio di gesso, in aula magna sarà allestito un banco per raccogliere le firme a sostegno della riapertura dell’Oda Teatro.
LA TRAMA "ATTUALE". Aristotane rappresenta, quindi, nelle Rane lo scontro tra due idee di teatro, denunciando la rovina in cui è caduta la città a causa di demagoghi e politicanti corrotti. L'aula magna sarà quel luogo in cui la terra, desolante deserto della civiltà e del potere, sconfina negli inferi. Si farà spazio e simbolo di un viaggio verso l'ignoto, alla ricerca di una soluzione civile, con un Dioniso, che  perderà la sua aura eccelsa per acquisire le sembianze di un incerto viandante, mascherato da Eracle, che s'accompagna al servo Xantia, e disputa, come un qualsiasi mortale, sulle nefandezze di ogni giorno.

di Redazione 


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