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Mappatura dei clan, impegno e più controlli: così la Commissione parlamentare antimafia riporta Foggia all'attenzione nazionale

Per la dodicesima volta nella sua storia, la Commissione parlamentare antimafia è arrivata a Foggia. Il vertice in Prefettura, iniziato stamane, è stato indicato per fare il punto sulla criminalità organizzata nel territorio dauno. A presiedere la commissione la presidente Chiara Colosimo e i due vicepresidenti, Mauro D’Attis e Federico Cafiero De Raho. Stamane le audizioni del prefetto di Foggia, Maurio Valiante e i vertici delle forze di polizia. Ascoltati poi i rappresentanti delle associazioni antiracket e di Libera. Nel primo pomeriggio, gli interventi del procuratore della Dda di Bari e del procuratore di Foggia e, infine, i commissari straordinari che governano la città di Foggia che tornerà al voto tra poco più di un mese dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. “Abbiamo voluto dare un segnale anche visivo della presenza della squadra-Stato a Foggia”, ha detto Colosimo. Tra le linee che sono emerse in giornata, il profilo sulla pericolosità della Quarta Mafia, una “mafia militare che è affiancata da una mafia degli affari” come l’ha definita la presidente della Commissione parlamentare antimafia, che poi è passata a delineare una mappatura dei clan presenti in zona. 

LA MAPPATURA DEI CLAN. Il principale settore economico della provincia resta quello agro-pastorale con 62935 le imprese attive in provincia e 23.929 attive nel settore dell’agricoltura, selvicoltura e pesca. Tra il 2016 e il 2023 sono oltre 100 le interdittive antimafia evase e il dato aggiornato al 5 settembre 2023 conta 19 provvedimenti. A Foggia c’è la Società Foggiana strutturata in tre ‘batterie’: la Moretti-Pellegrino-Lanza legata al clan garganico dei Romito, contrapposta al clan dei Sinesi-Francavilla vicino al clan Libergolis. La terza è Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese anch’essa vicina ai Romito e con elementi di criminalità di Orta Nova. Anche la zona garganica è suddivisa in due zone: Manfredonia-Monte Sant’Angelo-Mattinata e Lesina-Apricena-Sannicandro Garganico dove ci sono le faide tra il clan Libergolis e il neo Lombardi-La Torre-Rigucci. Nel basso Tavoliere e zona di Cerignola l’attività mafiosa, si legge nella relazione della Commissione parlamentare Antimafia, è dedita prevalentemente al traffico di sostanze stupefacenti e ha reati di natura predatoria come gli ormai noti assalti ai portavalori: qui i clan principali sono i Piarulli-Ferraro e Di Tommaso. Un cenno particolare è stato fatto per il Comune di Orta Nova, attualmente – come noto - amministrato da un Commissario Prefettizio e dove insistono i clan Gaeta e la famiglia Masciavè. Infine, nella zona dell’Alto Tavoliere-San Severo, sono egemoni i clan Nardino e Lapiccirella-Testa. 

L’IMPEGNO. “La Quarta Mafia è insieme feroce e tecnologica – dice Colosimo – è globale e rurale, primitiva ma allo stesso tempo tecnologica, non temendo le azioni delle forze dell’ordine. Sembra sfidarci quotidianamente ma questa sfida l’abbiamo raccolta insieme”. Poi qualche riferimento storico: “Nel 1997 con la sentenza Cartagine sapevamo che qui si era ai livelli di Palermo: sono stati dati 15 ergastoli, solo 4 in meno del famoso maxi-processo di Palermo”. In 16 mesi, il Questore ha dovuto effettuare 10 divieti di svolgimento di funerali. Infine, nel 2022 17 omicidi, di cui 3 a opera di minorenni. Il Commissario Prefettizio, inoltre, ha relazionato come in numerosi bandi di gara ci fosse solo un concorrente che nel frattempo aveva ricevuto una interdittiva. “Ciò ci impegna a rispondere alle esigenze di forze dell’ordine e dell’antimafia sociale. Sappiate che grazie al lavoro di tutti noi affinchè la Quarta Mafia non diventi la prima”. Infine un riferimento alle ormai prossime elezioni comunali: “Abbiamo diffuso una nota per controllare il più possibile i profili dei candidati. I cittadini devono sapere chi votano, mi auguro che quanto avvenuto in questi anni non avvenga più ma credo che gli anticorpi antimafia siano finalmente in circolo”.

di Saracino Nicola


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