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"Ricomincio da 33": nella Notte dei senza dimora si svelano i milioni sprecati per le politiche sociali

“Manca la cosa più importante: le istituzioni”. Forse non sarà la più importante, ma il j’accuse di Leonardo Ricciuto, nel solito stile sobrio senza strilli dei Fratelli della Stazione, rende appieno il senso della tavola rotonda promossa in occasione della “Notte dei senza dimora”. A confrontarsi, in una sala Farina densa di pubblico, le realtà che operano nel sociale a Foggia e che, troppe volte, sono costrette a sostituire l’assenza e il silenzio delle istituzioni.

L'INCONTRO. Eppure quel “ricomincio da tre” alla base (e titolo) dell’incontro, a fine serata viene stravolto e si trasforma in un "Ricomincio da 33". Sono tanti (33, appunto), i milioni che nell’ultimo quadriennio sono stati investiti nel capoluogo per le politiche sociali. “Una cifra altissima”, ha sentenziato Rosa Barone, a cui si deve l'annuncio del dato. Lei che, da assessore regionale al Welfare, al contrario del Comune di Foggia si è seduta a guardre negli occhi volontari, operatori e associazioni del terzo settore. Si è fatta portatrice di una intermediazione con la dirigente al ramo del Comune, Silvana Salvemini, condividendone la “diffidenza” in un settore in cui “comunque in questi anni si è fatto qualcosa, sebbene i risultati rispetto a quanto investito non siano così evidenti”. Martedì 19 si incontrerà la dirigente Salvemini e porterà le varie istanze emerse dall’incontro (con l’aggiunta della questione ‘mense’, ancora irrisolta). "Posso fare da segretaria", ha scherzato Rosa Barone sulla sua disponibilità per fare da tramite e ponte, ma c'è poco da ridere se per ottenere un incontro (e qui la critica è rivolta anche ai commissari) è necessario un tramite/testimonial in Regione. 

I TRE PUNTI FONDAMENTALI. Le priorità emerse nell'incontro sono le stesse riportate anche nell’ultima edizione di Foglio di via, il giornale di strada distribuito durante la 'Notte dei senza dimora': proseguire anche dopo il mese di dicembre l’esperienza del Pronto Intervento Sociale, aumentare il numero dei posti letto riservati a uomini e donne senza dimora, anche programmando per tempo il Piano di Emergenza Freddo e attivare dei bagni pubblici in zona stazione per evitare che i bisogni fisiologici di chi vive in strada continuino ad essere espletati dove capita, creando disagio tra gli abitanti e peggiorando le condizioni igienico-sanitarie del quartiere. E tanto altro a dire il vero. Ma per favorire un’azione concreta di contrasto alla grave povertà e all’esclusione sociale nella nostra città - hanno ribadito dai Fratelli della Stazione -, il commissario prefettizio Marilisa Magno, affiancata da tre sub-commissari, dovrebbe cercare di ripartire almeno da queste emergenze.

LE REALTA' COINVOLTE. Non solo proteste, ma anche proposte e una carrellata di impegni. Come quelli di Solidaunia, che attraverso la voce della presidente Anna Tappi ha illustrato il progetto Supreme e la volontà di aprire un ambulatorio per immigrati, senza fissa dimora e indigenti. E ancora, la sferzata di Roberto Ginese della parrocchia Gesù e Maria, che ha allontanato alibi e giustificazioni ma ha (ri)chiesto il coinvolgimento di persone comuni, "non solo chi ha a che fare con Chiesa e associazioni, perché ognuno di noi è chiamato a fare qualcosa".  Per Domenico La Marca di Baobab, “siamo caduti così in basso che dal basso dobbiamo ripartire”, confidando che "il privato sociale debba avere anche un ruolo e valore politico", pretendendo "l'attivazione dei centri diurni". Alessandra Rinaldi ha raccontato l'esperienza del b&b solidale, che rappresenta  "il momento più delicato per coloro che poi devono essere reinseriti in vari progetti", mentre Laura Longo ha fatto parlare le immagini, con il suo "H24 - In quarantena fuori di qui", un video reportage che racconta per immagini i momenti di vita degli ospiti in pieno lockdown all’interno del dormitorio allestito all’interno della palestra “Taralli”. Istanze e impegno, priorità e richieste, esigenze e doveri: la "Notte dei senza dimora" ha condensato in poche ore le esigenze degli ultimi, degli invisibili. Per ricominciare da tre. O da 33. 

di Redazione 


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