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Il vescovo assiste, la Polizia Locale multa: sanzionato senza fissa dimora sotto i portici della stazione

Tutti ad applaudire, la scorsa settimana, il neo vescovo di Foggia, monsignor Giorgio Ferretti e il suo impegnarsi in prima persona per gli ultimi. Il 'servizio', in piazzale Vittorio Veneto e alla Fabbrica del Latte, al fianco dei volontari dei Fratelli della Stazione, era stato salutato con entusiasmo. Finalmente, una guida religiosa che esce dal palazzo e scende in strada. Con tanto di impegno per gli indigenti e l'invito alle istituzioni a fare di più, per assicurare e garantire politiche sociali degne di questo nome. L'entusiasmo, però, è durato poco.

I CONTROLLI. Ieri (14 marzo), infatti, quegli stessi portici che avevano accolto il vescovo assieme a coloro che si ritrovano a vivere in precarie condizioni e trascorrere la notte all'aperto, hanno ospitato gli agenti della Polizia Locale. E se i (numerosi) blitz dei giorni scorsi nel Quartiere Ferrovia, conditi da sequestri di merce e sanzioni per inottemperanze del Codice della strada e del commercio possono essere giustificabili (e, anzi, promossi), risulta surreale l'azione nei pressi della stazione. Durante i controlli, infatti, gli agenti provvedono a portare via coperte e quel poco a disposizione dei senzatetto, oltre a comminare sanzioni pecuniarie: l'ultima, ai danni di un senza fissa dimora, è di 100 euro per bivacco.  

L'ATTO POLITICO. A rigor di legge, tutto nella norma. A rigor di etica - e politica -, un po' meno. Perchè le Politiche sociali in città - a parte alcune esperienze positive e le conferenze stampa in cui ci si autoelogia per la gestione del PIS - vivono soprattutto dell'impegno di volontari, parrocchie e associazioni. E se, all'inizio dell'anno, la morte di due senza fissa dimora è stata archiviata con un "non si sono fatti assistere", l'atteggiamento da sceriffi - senza offrire valide alternative alla strada, anche durante il giorno e le ore solari - non paga. Non paga in tutti i sensi, perchè tra l'altro, è difficile che il senza fissa dimora multato abbia i soldi per pagare la sanzione. Sarà solo l'ennesima mannaia sulla sua esistenza che rischia di diventare un ulteriore macigno nella ricerca di dignità, relazioni, vita. Quel foglio di carta non è una semplice sanzione. E' un atto politico. E, sinceramente, continuare a fare i bulletti con gli ultimi non rende gli agenti più credibili. 

di Redazione 


 COMMENTI
  • Maria

    22/03/2024 ore 15:42:42

    Io dico che stiamo rasentando pericolosamente l'insulsaggine totale e la demenza senile da giovani. Ma come si può essere più deficienti! Deficienti non come insulto ma come verità di carenza di logica umana. Se non si offre un'alternativa alla povera gente come si fa addirittura a sanzionarla?Sadismo puro.
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