Pilomat, a Foggia in arrivo 17 telecomandi per non bloccare polizia e mezzi di soccorso
Nel corso degli anni sono rimasti bloccati i mezzi dei Vigili del fuoco, della Polizia e anche un’ambulanza, costringendo a giri larghi che hanno comportato ritardi negli interventi e nei soccorsi (Leggi: Rissa in via Lanza, ma la Polizia viene bloccata dai dissuasori mobili). Ora, però, potrebbe – ma il condizionale è d’obbligo – esserci la soluzione per garantire che i dissuasori a scomparsa, ovvero i pilomat che si abbassano solo il tempo necessario per permettere il passaggio dei veicoli, possano assolvere alla propria funzione.
Con una determina dirigenziale il Comune di Foggia ha infatti provveduto all’affidamento della fornitura e configurazione di 17 telecomandi non duplicabili per controllo dissuasori a scomparsa alle System Elettronica, con un Impegno di spesa in favore della ditta di Michele Giannetti di 841,80 euro.
IL TELECOMANDO. Il provvedimento - spiegano da Palazzo di Città - fa seguito alle richieste pervenute dalla Questura di Foggia e dal Comando di Polizia Locale dell’Ente per "avere in dotazione, per esigenze di controllo del territorio e soccorso pubblico, telecomandi di accesso". Sul territorio comunale sono infatti installati, in alcuni punti nevralgici della città, dissuasori a scomparsa (pilomat) per il controllo degli accessi, la cui manutenzione è stata oggetto di affidamento proprio alla System Elettronica. E sarà la stessa ditta a intervenire perchè questi telecomandi - si legge nel provvedimento - necessitano di programmazione che viene eseguita dalla ditta detentrice del dispositivo di codifica associato in modo univoco ai dissuasori. Una determina che, è l'auspicio, dovrebbe evitare il ripetersi di casi come quelli citati in precedenza, che hanno messo a repentaglio anche l'incolumità pubblica per l’impossibilità di abbassare i pilomat.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.