Foggia, “DiVini e dolci natalizi” per conoscere storie di riscatto da centonove/novantasei
Assaggiare il panettone artigianale della Pasticceria Giotto, che nel carcere di Padova impegna quaranta detenuti nella realizzazione di dolci artigianali. Scoprire la bontà dei prodotti da forno Cotti in Fragranza, nati in un laboratorio all'interno del carcere minorile Malaspina di Palermo. Degustare vini rossi o bianchi realizzati su terreni confiscati alle mafie trasformati in avamposti di antimafia, inclusione, giustizia sociale o sorseggiare il liquore di Arance amare biologico “Libera”, coltivate nella fertile e assolata Piana di Catania, in prossimità dell’Etna. Venerdì 29 novembre 2024 a Foggia, a partire dalle ore 18.30, negli spazi di “centonove/novantasei” si svolgerà “DiVini e dolci natalizi”, un momento di degustazione di prodotti etici, solidali e liberati dalle mafie che è possibile trovare tra gli scaffali della bottega di piazza Cavour n. 3.
LA RASSEGNA. L’iniziativa si inserisce nell’ambito dei “Venerdì in Bottega”, una serie di eventi che mettono insieme storie, gusti, attività manuali per animare il territorio e favorire occasioni di incontro, riflessione e confronto. Sarà quindi un momento per ascoltare attraverso la voce del bottegaio Vincenzo De Filippo le storie di riscatto e per avvicinarsi ai prodotti realizzati da cooperative sociali impegnate in percorsi di inclusione lavorativa di persone detenute o ex-detenute. I “Venerdì in Bottega” proseguiranno il 6 dicembre con l’ultimo appuntamento in programma con “Il miele Volìo”, dove sarà possibile conoscere e degustare il prodotto realizzato da Ortovolante e gli ospiti di Casa per la Vita Brecciolosa.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.