Scaffali svuotati, rincari sulle taniche e 'contrabbando idrico': l'emergenza acqua diventa un business
I bypass idrici stanno contribuendo a riportare la situazione alla normalità. L'emergenza acqua, però, resta tale in alcune zone di Foggia e ancora stamattina, 20 giugno, le autobotti in giro per la città sono prese d'assalto.
E così, il lunedì da incubo per Foggia, risvegliatasi ancora in serie C e senza acqua, per alcuni sta proseguendo con gli stessi disagi anche nella giornata odierna. C'è però chi di questa emergenza ne ha fatto un business, più o meno legale.
LA CORSA ALL'ACQUA. Intanto, i supermercati: la corsa alle confezioni d'acqua ha, di fatto, svuotato interi scaffali e corsie dei negozi, con migliaia di cittadini che hanno poi utilizzato quell'acqua per usi domestici e igienici.
I RINCARI. L'imprevista erogazione di acqua dai rubinetti ha pertanto costretto a una corsa alle fontane o alle autobotti. Ma cosa riempire? Ecco allora che sono schizzate le richieste per bottiglioni e taniche, che hanno subìto un immediato rincaro nei negozi di articoli per la casa. Il costo delle taniche, in alcuni casi è addirittura raddoppiato.
LA VENDITA. Segnalata, infine, un'ulteriore forma di business, ai margini della legalità. In alcuni quartieri, infatti, viste le difficoltà e l'incertezza per i tempi, c'è stato chi ha messo a disposizione rifornimenti d'acqua a pagamento. Un vero e proprio 'contrabbando idrico'.
LE AZIONI SOLIDALI. Non sono mancate, però, le azioni solidali. Una per tutte: lo Zeligh sport center di via Lucera ha messo a disposizione, per tutta la giornata, il proprio impianto sportivo per docce o per riempire taniche di acqua.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.