Stampa questa pagina

"Dammi 2000 euro o dico a tua moglie che aspetto un figlio da te": estorsione con (false) minacce, un arresto

Un altro arresto per estorsione a Foggia. Lo scorso 29 marzo, personale della Squadra mobile appartenente alla sezione Reati contro il patrimonio, ha tratto in arresto il 24enne Vasite Bobi Botea, poiché, insieme ad altre due donne, risultate appartenere a un unico nucleo familiare, si è reso responsabile di una serie di richieste estorsive nei confronti di un 60enne residente nel capoluogo.

IL RICATTO. L’uomo, che svolge la propria attività lavorativa proprio nell’isola pedonale, circa un mese fa è stato avvicinato da una donna, a lui già nota di vista poiché era solita frequentare la zona per chiedere l’elemosina ai passanti. La donna – è la ricostruzione degli inquirenti – ha valutato di indole buona e generosa del 60enne e gli ha chiesto di regalarle la somma di 2000 euro, a suo dire necessaria per tornare al suo Paese di origine.

IL PAGAMENTO. Al logico rifiuto dell’uomo, la donna non ha esitato ad accusarlo di aver avuto rapporti sessuali con lei, a causa dei quali attendeva un figlio e ha poi minacciato la vittima di rivelare tutto a sua moglie e ai suoi datori di lavoro. Il malcapitato, risultato essere persona di specchiata moralità, pur conscio della sua assoluta estraneità ai fatti, dopo prolungate insistenze, temendo che quelle false accuse potessero comunque infangare la propria reputazione e soprattutto distruggere l’unione familiare e i rapporti lavorativi, ha deciso di cedere al ricatto pagando alla donna, lo scorso 23 marzo, la somma richiesta, peraltro ingente per le proprie disponibilità finanziarie.

LE FOTO. Riteneva così di aver risolto ogni problema e invece il giorno successivo si è presentata una seconda donna, pretendendo da lui il pagamento di ulteriori 2000 euro asserendo, falsamente, di detenere sul proprio telefonino foto compromettenti che ritraevano la figlia, una bambina di 2 anni, in atteggiamenti equivoci con l’uomo. Ha poi minacciato di mostrare quelle immagini ai suoi cari e di fargli perdere il suo posto di lavoro. Nel corso della stessa giornata la vittima è stata avvicinata anche da Vasile Bobi Botea che, rincarando la dose di minacce in precedenza formulata dalle due donne, gli ha intimato di pagare la somma richiesta entro il successivo mercoledì 29 marzo. A quel punto la vittima, esasperata, ha denunciato i fatti agli agenti della squadra mobile che per il giorno prefissato si sono fatti trovare nel luogo che l’estorsore aveva disposto per il pagamento, bloccando il malfattore e traendolo in arresto subito dopo aver ricevuto il denaro dalla sua vittima. Le successive, immediate indagini hanno consentito di accertare che le due donne che precedentemente si erano recate dalla vittima per estorcergli il denaro erano rispettivamente la sorella, allontanatasi dopo i fatti e tornata in Romania, e la moglie dell’uomo arrestato. Botea, come disposto dal pm presso la locale Procura della Repubblica, è ora nel carcere di Foggia.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload