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Il forte vento danneggia gli alberi, Confagricoltura: “Progetti per tutelarci dall'emergenza climatica”

“L’emergenza climatica e la tutela ambientale, particolarmente nelle zone più fragili del nostro territorio, devono essere messi al centro di progetti specifici di salvaguardia. E noi agricoltori possiamo essere i primi attori di questa nuova visione se aiutati con strumenti idonei e politiche innovative”. È questo l’appello propositivo lanciato dal presidente di Confagricoltura Foggia e componente della Giunta nazionale dell’associazione di categoria, Filippo Schiavone dopo l’ennesima conta dei danni registrati nei campi del foggiano a causa del maltempo delle ultime ore.

I DANNI. Dai Monti Dauni al Gargano sono molte le aziende agricole, in particolar modo quelle olivicole, che registrano cadute di alberi e frutti, con ingenti perdite nei raccolti, dovuti questa volta alle fortissime raffiche di vento del ciclone Ciaran. Una situazione particolarmente preoccupante anche alla luce delle previsioni atmosferiche che non lasciano presagire niente di buono anche per i prossimi giorni.

AGRICOLTURA CENTRALE IN CAPITANATA. E nonostante la provincia di Foggia sia stata questa volta meno colpita di altre zone d’Italia, è chiaro che la centralità della produzione agricola per l’economia di Capitanata produce conseguenze complessive rilevanti, su tutto il sistema territoriale già in profonda crisi. Ma accanto ai danni diretti alle produzioni e ai capannoni, le aziende agricole dovranno fare i conti anche con le problematiche legate all’insieme del sistema infrastrutturale e viario che risulta sempre più spesso compresso da eventi atmosferici catastrofici.

SALVAGUARDARE REDDITO E FAMIGLIE. “Come associazione di categoria stiamo già attivandoci per fare una analisi complessiva della situazione, così come stiamo sollecitando da tempo le nostre imprese a dotarsi di forme di protezione e gestione dei rischi attraverso strumenti finanziari innovativi. Ma ribadiamo - conclude Schiavone – la necessità di un approccio nuovo e collaborativo tra settore pubblico e sistema produttivo agricolo per trovare forme congiunte di tutela e valorizzazione territoriale in grado di salvaguardare il reddito di migliaia di famiglie”.

di Redazione 


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