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"Per Natale non chiediamo nulla, ci prendiamo le strade": Campagne in lotta, lavoratori in sciopero

Mobilitazione a Foggia e Gioia Tauro

I lavoratori e le lavoratrici delle campagne oggi sono in sciopero. L'annuncio arriva dal Comitato Lavoratori delle campagne: all'alba lavoratori e solidali hanno iniziato a bloccare il porto di Gioia Tauro e un importante snodo stradale alle porte di Foggia, "nonostante - spiegano - i tentativi delle forze dell'ordine di prevenire e di bloccare gli scioperanti in entrambi i luoghi. Immediatamente la gravissima violenza razzista è esplosa ancora una volta con l'investimento di un lavoratore al porto di Gioia Tauro da parte di un'auto in corsa, ma siamo determinati e da qui non ci muoviamo".

LA MOBILITAZIONE. Ma quali sono le motivazioni che hano spinto nuovamente alla mobilitazione? "Oggi siamo qui - evidenziano - per rispondere alla repressione, agli sgomberi e alle leggi che ci vogliono sempre più controllati e sfruttati. Lo facciamo contemporaneamente dalla provincia di Foggia alla piana di Gioia Tauro, due dei territori dove molti di noi lavoratori e lavoratrici delle campagne vivono, e dove troppi di noi sono morti in questi anni a causa della violenza di leggi che ci vogliono segregati, poveri e in silenzio". 

LA "FILIERA DI SFRUTTAMENTO". Per questo oggi hanno deciso di bloccare alcuni degli snodi più importanti "di una filiera di sfruttamento che, dai distretti agro industriali ai centri dello shopping consumista, risucchia tantissimi lavoratori e lavoratrici come noi, italiani ed immigrati, in un vortice di precarietà e ricatto. Siamo stanchi di ripeterlo, non possiamo più accettare l'enorme business che lucra sul contenimento e il controllo degli immigrati attraverso campi container, tendopoli e centri di accoglienza. Siamo lavoratori e abbiamo diritto a vivere nelle case, a contratti di affitto regolari e alla residenza".

LE RICHIESTE. Poi un riferimento preciso al Ministero dell'Interno, "responsabile delle leggi che ci rendono sempre più precari e sfruttabili. Si sta parlando molto ultimamente di riformare gli ultimi decretisicurezza: pensiamo che nessuna riforma possa davvero cambiare la situazione. Vogliamo quindi la regolarizzazione per tutte e tutti attraverso l’abrogazione totale degli ultimi due decreti, la reintroduzione del permesso umanitario, dei flussi per lavoro e le sanatorie; la possibilità di rinnovare il permesso e accedere ai servizi di base anche senza la residenza. Per Natale non chiediamo nulla, ci prendiamo le strade: basta segregazione e sfruttamento, documenti per tutti".

di Redazione 


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