Esame da commercialista, tracce svelate in anticipo e domande concordate: interdetto per un anno giudice tributario
Test avvenuti a Foggia tra fine 2015 e inizio 2016
Il nome dell’operazione è emblematico: “Tutto a posto”. Ed era davvero 'tutto a posto' per chi voleva superare, in maniera fraudolenta, l'esame di abilitazione per dottore commercialista ed esperto contabile. L'operazione ha portato i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari a eseguire nei confronti di Michele Cristino, presidente della Commissione Tributaria Provinciale di Foggia nonché giudice presso la terza sezione della stessa, un’ordinanza applicativa di misura interdittiva dal ruolo di giudice tributario, della durata di dodici mesi, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Foggia – su richiesta della Procura della Repubblica di Foggia.
L’ESAME. La misura cautelare personale è stata notificata al termine di una complessa attività investigativa per ipotesi delittuose di falso in atto pubblico, rivelazione di segreti d’ufficio e abuso d’ufficio, legate proprio all’ultimo esame per l’abilitazione all’esercizio della professione di “dottore commercialista ed esperto contabile” tenutosi nel capoluogo dauno.
PROVE SUPERATE. In particolare, le indagini, dirette dalla Procura della capitanata e condotte dai militari della Guardia di Finanza di Bari, hanno permesso di disvelare un sistema illecito attraverso il quale alcuni candidati all’esame di Stato in argomento, svolto presso la Facoltà di Economia dell’Università di Foggia, nei mesi di novembre 2015, gennaio e maggio 2016, hanno superato fraudolentemente le prove previste (tre scritti e l’orale), ricorrendo all’aiuto di diversi soggetti, sia esterni alla Commissione di esami (“solutori” che svolgono le tracce d’esame e le trasmettono ai candidati interessati), sia interni alla Commissione stessa.
INTERDETTO PER UN ANNO. E’ stato accertato infatti che alcuni componenti della Commissione, a vario titolo, hanno svelato le tracce segrete di esami e si sono accordati con i candidati e loro emissari, per le interrogazioni orali, falsificando quindi anche i verbali di commissione. A conclusione dell’attività investigativa, l’Autorità Giudiziaria, preso atto dei riscontri emersi, ha ritenuto opportuno intervenire, in particolare, nei confronti di un membro della commissione esaminatrice, il quale riveste, altresì, un rilevante incarico nell’ambito della giustizia tributaria foggiana, con la misura dell’interdizione dai pubblici uffici giudicanti rivestiti, per la durata di dodici mesi.
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