Contava solo vincere e dopo più di un mese il Foggia ritrova i tre punti battendo uno a zero la Juve NG allo Zaccheria. Una gara non bellissima per gli uomini di Zauri che ha comunque il merito di aver messo ordine, a centrocampo in primis, ed è riuscito a non prendere gol (foto Saverio Aprile).
LE FORMAZIONI. Il tecnico rossonero non smentisce le previsioni della vigilia e debutta sulla panchina rossonera con il 4-3-3 con Perina tra i pali, davanti a lui Zunno nel ruolo inedito di terzino, Parodi, Camigliano e Vezzoni, in mezzo al campo confermato Pazienza con Mazzocco e Da Riva, mentre in avanti si vede dal primo minuto Sarr, affiancato da Orlando e Millico. Nei piemontesi, Spanò si affida al 4-2-3-1 con Daffara in porta, linea difensiva formata da Turco, Pedro Felipe, Scaglia e Rouhi con Peeters e Palumbo a comporre la diga di centrocampo e il trio Guerra-Anghelè-Cudrig alle spalle di Semedo unica punta.
ORLANDO-GOL. Primo squillo dei rossoneri al 3’ con Mazzocco che impatta centralmente di testa un buon cross di Orlando. Le due squadre non attuano un pressing forsennato. Qualcosa in più la fa il Foggia che predilige la costruzione dal basso e fa vedere qualche buona triangolazione, ma al 18’ rischia con Zunno che compie un miracolo per anticipare Semedo a due passi da Perina. Al 28’ il Foggia però passa: tiro-cross non irresistibile di Millico, Daffara non esce benissimo e Orlando è lì, che deve solo spingere il pallone in rete per l’1-0. La Juve non punge ma il Foggia non ne approfitta, complice anche una manovra a volte macchinosa. Lo Zaccheria apprezza comunque l’impegno e il primo tempo va così in archivio con il Foggia in vantaggio.
REGGE IL “MURO”. Nella ripresa, la Juve NG prova a fare qualcosa di più e al 51’ Semedo approfitta di una ingenuità di Orlando e ci prova dai trenta metri con Perina che devìa in corner. I piemontesi insistono e al 57’ ci vuole un super Perina per respingere una semi-rovesciata di Guerra, su cross di Cudric. Il Foggia è più remissivo e gioca di contropiede ma pecca negli inserimenti, che spesso mancano. Spanò getta dentro Owusu per Peeters e Papadopoulus per Guerra mentre nel Foggia Tascone rileva un applauditissimo Pazienza. Il Foggia fa girare bene la palla e si rende pericoloso con Millico al 66’, la cui conclusione dentro l’area finisce però a lato. Sarr fa un lavoro prezioso in avanti, dove si fa trovare sempre pronto e aiuta i compagni a “salire”. In mezzo al campo, è Mazzocco a fare la differenza, recuperando tanti palloni e gestendo bene il possesso palla. Al 70’ arriva il turno di Emmausso e Murano che entrano al posto di Millico e Sarr, mentre nella Juve NG Mancini e Pugza entrano per Semedo e Cudric. La Juve è timida e ci prova con una punizione di Mancini che non impensierisce Perina. I piemontesi si gettano comunque in avanti con la forza della disperazione e ci provano con Pugza che da buona posizione spara alto. Zauri fa rifiatare Orlando, inserendo Carillo per dare più solidità alla difesa. Entra anche Amaradio per Palumbo. Gli ultimi minuti lo Zaccheria li vive in apnea, con la Juve costantemente nella metà campo rossonera. In pieno recupero Emmausso va a un passo dal raddoppio. Ma il risultato non cambia più. Il Foggia torna a conquistare tre punti. Contava quello.