‘Foggia per Gaza’, a Palazzo di Città affisso uno striscione con la bandiera della Palestina
"Foggia per Gaza. E’ la scritta che compare da questa mattina su uno striscione verticale affisso sulla facciata esterna di Palazzo di Città, nel quale compare con dovuta e doverosa evidenza la bandiera della Palestina". A scriverlo in una nota è la sindaca Maria Aida Episcopo.
NESSUNA COMPLICITA'. “E’ la testimonianza – prosegue la sindaca - di un’amministrazione che non vuole essere complice, con un assordante silenzio, di un quotidiano massacro di migliaia e migliaia di cittadini inermi e incolpevoli, donne,
anziani, bambini; che non vuole ignorare la sistematica violazione da parte del governo di Israele di
ogni elementare principio e regola del diritto internazionale, le bombe che distruggono ospedali e
case, che uccidono anche medici, giornalisti ed operatori umanitari ai quali viene impedito di
svolgere il proprio lavoro, di documentare e scongiurare lo sterminio di una popolazione ridotta
alla fame e privata di tutto, ma non della dignità e del coraggio, e che pagano con la vita loro e dei
loro familiari per questo”.
SOSPENDERE RAPPORTI CON ISRAELE. “E’ l’appello che viene lanciato dalla nostra comunità ai parlamentari e a tutti gli eletti nelle
assemblee regionale, nazionale ed europea di invitare le Istituzioni che rappresentano lo Stato
Italiano a denunciare i crimini di una guerra che si sta combattendo contro vittime innocenti
(perché il terrorismo di Hamas non viene scalfito ma piuttosto rafforzato da questa violenza
aberrante e feroce), a sospendere ogni rapporto diplomatico e commerciale con Israele il cui
attuale governo è guidato da un “criminale di guerra” come stabilito dalla Corte di Giustizia
dell’Aja, fino a quando le armi e le bombe su Gaza e sul popolo di Palestina non si fermeranno, e
non sarà garantito l’accesso in sicurezza ai mezzi contenenti medicine, viveri, generi di prima
necessità.
Anche da lontanissimo - conclude la Episcopo - faremo la nostra parte perché questa vergogna per l’umanità cessi, e
nessun’altra donna di Gaza debba ancora sopportare la perdita di un figlio, un fratello, un marito”.
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