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Meno paletti e più dissuasori "morali": se ingabbiare una piazza è più facile che far rispettare il divieto...

Al momento sono solo dei voluminosi blocchi ma a breve - è la previsione -, coloreranno l'area con varie tipologie di piante. Le fioriere in piazza Nigri, collocate in maniera sperimentale nei giorni scorsi a ridosso del museo civico e del Conservatorio, a pochi metri dai Tre Archi, avranno il compito di "migliorare la percezione di ordine e bellezza in uno degli spazi urbani più significativi e storici della città". E su questo, l'auspicio di tutti, è che possano tenere fede al loro proposito. Pertanto, nessuna polemica "preventiva" di gusto sulla scelta dell'Amministrazione. Ma c'è un aspetto della vicenda che probabilmente è sottovalutato o, meglio, ormai talmente radicato nell'indole di questa città dal non essere più neppure sottolineato. Da Palazzo di Città, infatti, hanno candidamente ammesso che il provvedimento nasce per "favorire il rispetto del divieto di sosta vigente da tempo". In sostanza, il Comune si costituisce e ammette come sia più facile "ingabbiare" una piazza che fare in modo che nella zona vengano rispettati i divieti previsti.

IL RISPETTO DELLE REGOLE. Un po' come avviene per il trasporto pubblico locale, in concomitanza con gli orari di ingresso e uscita degli studenti in viale Colombo: l'Ataf ha deciso di formalizzare la variazione del percorso ordinario della linea 30, costretta a effettuare una deviazione perchè altrimenti le auto dei genitori in doppia fila ostruirebbero il passaggio del bus. Oppure, un altro esempio è dato dai numerosi dissuasori di sosta che campeggiano in giro per la città, collocati in zone nelle quali era diventato troppo stretto il passaggio, soprattutto, per i mezzi di soccorso. Piccoli, grandi esempi di una città sempre più "anarchica", in cui il rispetto delle regole - a partire dalle più elementari - viene (quando viene) solo dopo il soddisfacimento di una necessità personale.

I PALETTI. Piazza Nigri è una fotografia di una città che non si è arresa all'incapacità di rispettare le regole ma la tollera. E ci convive. Così diventa più facile trovare soluzioni differenti e più articolate per eliminare immotivati e insensati comportamenti incivili, piuttosto che riuscire a garantire una sana convinvenza all'interno della comunità. Per assicurare il decoro urbano ci siamo arresi a realizzare paletti, ostacoli fisici per contrastare comportamenti illegali, perchè sembra non esserci alternativa. Ed è proprio questa la sfida: perchè contro il degrado urbano, Foggia non ha bisogno di altri dissuasori mobili ma di dissuasori morali. Riuscire a far rispettare le regole senza concedere la giustificazione, il pretesto, il compromesso.
Ci vorrà tempo, certo. Ma meglio investire nei paletti etici che in quelli che ingabbiano, anche fisicamente, una città. E così quelle fioriere potrebbero andare ad abbellire altre zone di Foggia...

di Redazione 


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