Servizi
educativi e asili nido, il PD bacchetta Landella: "Perché non vengono
distribuiti i soldi avuti dalla Regione?
“Le vacue promesse di Landella e del centrodestra sono all'origine dell'aggravarsi della crisi delle strutture che garantiscono il servizio educativo per i bambini di età compresa tra 0 e 6 anni, già duramente colpite dall'emergenza Covid-19”. La denuncia arriva dal Partito Democratico, attraverso una nota diffusa dai consiglieri comunali Pasquale Dell'Aquila (capogruppo) Lia Azzarone, Francesco De Vito, Michele Norillo e Annarita Palmieri.
I FONDI. “Nessun asilo nido convenzionato con il Comune – evidenziano - ha ricevuto il contributo stanziato dalla Regione Puglia, pari al 15% della retta non pagata dai genitori a seguito del lockdown e della sospensione delle attività. In più, la pubblicazione del bando per l'assegnazione dei buoni alle famiglie meno abbienti è avvenuta in forte ritardo, rischiando di far slittare l'avvio delle attività previste l'1 settembre”.
LE PROMESSE. Gli atti dell'Amministrazione – lamentano i consiglieri di opposizione – “contraddicono le parole degli amministratori e dei con-siglieri comunali di maggioranza che avevano promesso uno stanziamento straordinario a favore di questo settore dei servizi sociali, impiegando il risparmio di spesa ottenuto dal Comune a seguito della sospensione proprio del contributo in favore delle famiglie a basso reddito. Proposta che abbiamo avanzato noi per primi, che abbiamo sostenuto in Aula e che vorrem-mo fosse tradotta in atti amministrativi quanto prima”.
L’INTERROGAZIONE. Il PD ha poi presentato un'interrogazione “proprio per comprendere le ragioni dell'ennesimo tradimento delle aspettative di chi è stato colpito più gravemente dalla crisi e quelle del ritardo nella pubblicazione del bando. E per mettere Landella e il centrodestra di fronte alle proprie responsabilità e all'incapacità perfino di trasferire le somme ottenute dalla Regione Puglia a chi ne ha legittimamente diritto e le attende per garantire servizi e occupazione”.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.