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“Salviamo la bellezza della vita - La guerra è frutto del patriarcato”, il presidio dei pacifisti in Piazza Italia

Domenica 20 novembre dalle 11 alle 13 in Piazza Italia è previsto un presidio di associazioni pacifiste “Salviamo la bellezza della vita – La guerra è frutto del patriarcato”.

DA PALERMO.L’iniziativa - scrivono gli organizzatori - nasce dall’invito delle donne di Palermo (UdiPalermo, Le rose bianche, Donne CGIL, coordinamento donne ANPI, Emily donne -caffè filosofico Bonetti, Fidapa, Il femminile è politico, #governo di lei, donne no Muos, no war, Cif, Le Onde, Arcilesbica), che hanno cominciato ad incontrarsi ogni settimana, dal 3 aprile scorso, davanti al monumento dei caduti, come simbolo, non di eroismo patriottico, ma di tragicità per la perdita di vite umane. Loro hanno chiesto, attraverso la rete delle Città Vicine, di allargare l’iniziativa, dando luogo ad un presidio fisico itinerante fra varie città. Fuori la guerra dalla storia è il loro motto come lo è per noi”.

LE RAGIONI DELLA PACE.Ci ha mosse la volontà di sostenere le ragioni della pace… in continuità con l’estraneità storica delle donne alla guerra e con la loro opera di costruzione di una civiltà basata su quei saperi che sostengono la vita e non la distruggono”, dicono. “Insieme a personalità, donne e uomini di associazioni e gruppi laici e religiosi, impegnati a costruire comunità e solidarietà per la pace” sostengono che “la smilitarizzazione, la giustizia, l’uguaglianza e la cura sono l’unica strategia che aiuterà a gettare semi di pace per l’Ucraina e per il mondo intero”.

DONNE, VITA, LIBERTA'.Noi a Foggia - concludono gli organizzatori - ci riconosciamo nelle loro parole, vogliamo tenere insieme il filo che ci lega a loro, vogliamo sottolineare ciò che il movimento delle donne innesta nell’albero della pace. Il movimento delle donne rende visibile che la pace è frutto della lotta e della sua natura intrinsecamente relazionale, perché nel lottare sempre ci immaginiamo qualcun altro davanti e a fianco a noi; mostra una volontà di cambiamento, senza armi, che non è mai distruttiva; insegna che essere contro la violenza e per la pace significa indicare un orizzonte di civiltà differente a tutti e tutte, come fanno le donne iraniane con il loro grido “Donne, Vita, Libertà”.

LE ASSOCIAZIONI. Promuovono l’iniziativa: La merlettaia, Donne in rete, Soroptimist, La società civile, Ethnos, Centro polivalente Parcocittà, Libera presidio di Foggia, Coordinamento Capitanata per la pace, Emmaus, Auser, il Girasole, Andos, ASSORI, ANPI, Fidapa BPW e Solidaunia.

di Sandro Simone


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