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Problemi alla diga di Occhito: riparazione in tempi record ma resta l'allarme

Si è registrato ieri, 3 luglio, in piena stagione irrigua, un importante problema tecnico alla diga di Occhito, la principale fonte di approvvigionamento idrica per il potabile e per l’agricoltura. 

LA VICENDA. Alle ore 6.00, durante le operazioni ordinarie - riferisce Giuseppe Di Nunzio, ingegnere responsabile della diga di Occhito -, si è verificato il distacco dell’asta di manovra dalla paratoia che consente la regolazione del flusso idrico verso la Capitanata e la conseguente interruzione dell’erogazione. L’allerta è stata immediata per scongiurare il rischio di lasciare a secco i campi e i rubinetti. Il delicato intervento di ripristino all’interno della “galleria di derivazione” è stato eseguito dal personale consortile di Occhito, in perfetta sintonia e coordinamento con gli operatori addetti alla regolazione della vasta rete irrigua. Per non alterare l’equilibrio della rete è stato necessario assicurare la graduale interruzione del servizio con modalità tali da consentire successivamente una rapida e regolare ripresa dell’esercizio, limitando per quanto possibile i disagi all’utenza. Nello stesso tempo sono stati concordati con l’AQP , tempi e modi di riduzione del flusso e il successivo ripristino dell’erogazione per il potabile. Alle ore 19:30, dopo una serrata attività per assicurare la riparazione nei tempi più rapidi possibili, è stato ripristinato il flusso di acqua al ripartitore di Finocchito e al potabilizzatore AQP e, nella notte, è stata regolata la messa in carico della rete irrigua. 

LA SITUAZIONE. Questo il resoconto di una giornata intensa che ha richiesto una prova di efficienza di grande valore a cui il personale ha risposto con un senso di responsabilità e abnegazione - riferisce Francesco Santoro, Direttore Generale del Consorzio -, ma anche il segnale di quanto sia necessario ed urgente un intervento strutturale straordinario per provvedere finalmente alla riqualificazione generale e complessiva dell’infrastruttura. Quello che è accaduto - rileva il Presidente Giuseppe De Filippo -, rappresenta emblematicamente quanto il Consorzio ha evidenziato da tempo in merito alla criticità rappresentata dal disporre di una unica fonte di approvvigionamento di acqua per gran parte della Provincia di Foggia e sulla necessità di prevedere la realizzazione di fonti alternative ed integrative, quali la Diga di Piano dei Limiti e l’adduzione Ponte Liscione-Finocchito. Ed è ancora l’occasione per rimarcare che l’ordine di priorità degli interventi nell’ambito del Contratto istituzionale di Sviluppo debba essere assolutamente rivisto e che le vere “misure in grado di incidere davvero sull’economia locale” sono quelle che riguardano le risorse primarie come l’acqua sulla quale si basa l’economia di Capitanata e l’approvvigionamento civile. Senza dimenticare, come più volte ribadito, che qualsiasi avaria agli organi di manovra o alla galleria di derivazione Occhito-Finocchito - che non è possibile ispezionare e manutenzionare per la necessità di tener in funzione permanentemente l’approvvigionamento potabile - metterebbe in ginocchio l’intera economia di Capitanata, non solo il comparto agricolo, e lascerebbe la popolazione senza l’approvvigionamento potabile. Una situazione drammatica che bisogna assolutamente prevenire.

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di Redazione 


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