Giornata della Memoria, l'Ambasciata di Pace "riscrive" le strade: "A Foggia va rimossa via Almirante, intitoliamola a Mario Nero"
“Chiediamoci chi era Giorgio Almirante, leader storico del Movimento Sociale Italiano, per non rischiare di rendere la Giornata della Memoria un esercizio solo retorico”. Parte così la rivendicazione dell’Ambasciata di Pace di Foggia, che si mobilita in occasione del 27 gennaio. “Almirante, oltre che fascista convinto, fu un tenace propugnatore delle idee razziste e antisemite, da caporedattore della rivista ‘La Difesa della Razza’, che diffuse ‘Il Manifesto della Razza’ e le leggi che escludevano gli ebrei dalla vita civile del 1938, anticamera delle deportazioni del 1943-1945”.
LA RESPONSABILITÀ. Un volonteroso collaboratore, quindi, delle teorie naziste che preparavano Auschwitz, e poi zelante collaborazionista che firmò, per il governo della Repubblica Sociale Italiana, il manifesto che stabiliva la fucilazione di tutti gli uomini che non si fossero consegnati entro pochi giorni alle questure fasciste (agli ordini degli occupanti nazisti) nella provincia di Grosseto, nel maggio 1944. In seguito a quell’ordinanza, furono massacrati i minatori di Niccioleta (Massa Marittima) e quelli di Castelnuovo Val di Cecina: un crimine di guerra, perpetrato sui civili. Almirante cercò di negare questa responsabilità, scoperta dai giornalisti dell’”Unità” solo nel 1971, e riconosciuta dai giudici nel 1978, grazie ai documenti autentici ritrovati negli archivi del Comune di Massa Marittima.
DA AMNISTIA AD AMNESIA. L’Italia – ribadisce l’Ambasciata di Pace - ha cancellato gran parte della memoria con le varie leggi di amnistia, da quella firmata da Togliatti nel 1946, fino a quelle del 1948 (opera di Andreotti) e del 1953. L’amnistia diventò subito amnesia. Infatti lo stesso giudizio sul fascismo, liquidato come “roba vecchia”, è stato alleggerito nel corso degli anni, tanto da onorare un uomo responsabile di atti criminali, mai pentito, come “grande politico” e “grande patriota”. Per questo, per fare davvero memoria, il 27 gennaio, alle ore 10, i rappresentanti di varie associazioni foggiane barreranno simbolicamente il nome di Almirante nella targa posta sulla via cittadina, chiedendo l’immediata rimozione di questa vergogna, autentico insulto alla memoria dei partigiani e degli ebrei italiani e foggiani deportati nei campi di sterminio.
LA CONTRO-INTITOLAZIONE. La proposta che fa allora l’Ambasciata di pace è quella di "intitolare la via a Mario Nero, recentemente scomparso, che permise con la sua coraggiosa testimonianza di far arrestare il killer di Giovanni Panunzio, ucciso per aver detto No alla mafia delle estorsioni. Un cittadino, Mario, di cui la nostra città può e deve essere giustamente orgogliosa".
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