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Boom di rapine, Carni & affini non molla e scrive alla città: "Restiamo uniti e denunciamo, Foggia merita di più" LA LETTERA APERTA

Otto punti vendita, circa 100 dipendenti e vent’anni di storia. Cinque rapine a mano armata negli ultimi 15 giorni. Il 12 dicembre sono stati sparati alcuni colpi a salve nel punto vendita di Via Lucera. I dipendenti sono terrorizzati. Un incubo per Carni e Affini, catena di supermercati di Foggia, i cui titolari hanno deciso di inviare una lettera aperta alla città: “Siamo esausti – spiegano -, ma continuiamo a fare il nostro dovere e non ci fermeremo. Non vogliamo fare polemiche, perché la città merita molto di più”.

LA LETTERA APERTA ALLA CITTA' DI FOGGIA FIRMATA DA ‘CARNI E AFFINI’. Questa non vuole essere una denuncia o l’ennesimo disperato grido di aiuto contro il corretto funzionamento delle nostre Istituzioni. Vorremmo lasciare oggi qualcosa di più tramite questa lettera aperta alla città di Foggia che ci ha portati a distogliere l’attenzione dal nostro consueto operato quotidiano. E per operato quotidiano non intendiamo solo una giornata di lavoro, ma anche una semplice passeggiata per le vie del centro che in questo periodo sono tra l’altro anche molto piacevoli. Ma è oramai da qualche anno che si perpetuano, nei giorni precedenti alle Sante festività, episodi che a definirli spiacevoli sarebbe a dir poco riduttivo. Sono i giorni del coprifuoco. Esplosioni di serrande, rapine nei negozi, rapine per strada, rapine in casa, colpi d’arma da fuoco in pieno centro e così via. Si, siamo a Natale. Dovremmo passare più tempo per strada e condividere momenti di gioia con i nostri familiari. Dovremmo passeggiare senza poter pensare di ritrovarsi in situazioni di pericolo. Dovremmo poter lasciare più libertà ai nostri figli di giocare in strada. Dovremmo poter entrare in un negozio senza la paura di ritrovarsi nel bel mezzo di un Far West. Ed è per questo che chiamiamo in causa le Istituzioni che ci devono una spiegazione. 
Qual è la risposta a tutto ciò che sta accadendo da anni in questa citta?
 Perché noi tutti cittadini ed imprese gridiamo ad un chiaro senso di insicurezza senza risposta alcuna?

 
E’ un senso di insicurezza e di sfiducia che ci porta a cambiare inconsapevolmente il nostro modo di affrontare la quotidianità, tralasciando, senza alcun rumore, gli eventi che ogni giorno minano il nostro senso di indipendenza e la nostra voglia di fare e di sognare.
La nostra riposta da cittadini onesti a queste continue vessazioni e violenze? Noi la lotta la facciamo ogni giorno, continuando a fare ciò che abbiamo sempre fatto senza distogliere l’attenzione verso i nostri obiettivi e i nostri sogni. Siamo abituati così, ad affrontare le situazioni senza perpetuare odio verso chi opera e si adopera diversamente da noi pensando che con un furto o una rapina si possa diventare eroi per un giorno o semplicemente sistemare i conti a casa che non tornano. In realtà a loro diciamo a gran voce che qualcosa cambia e sta cambiando, ed è un sentimento di rivalsa della città che si sveglia e che vuole reagire alle violenze ingiuste ed insensate. Abbiamo scelto di rimanere in questa città e di continuare a portare avanti i nostri progetti personali ed imprenditoriali proprio qui, a Foggia, la nostra città per contribuire alla crescita economica del nostro territorio perché in fondo amiamo questa terra.

 
Per questi motivi chiediamo una risposta decisiva e concreta alle istituzioni che possano rendere la nostra quotidianità normale e vivere nella consapevolezza che tutto ciò sia possibile. Dal nostro canto noi continueremo ad affrontare le nostre giornate così come abbiamo sempre fatto denunciando ogni sopruso coscienti del fatto che ogni violenza subita contribuisce a creare un senso più forte di coesione cittadina. E una città unita si riprende sempre ciò che le appartiene: la sua normale quotidianità.

di Redazione 


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