Foggia
rende onore agli eroi di Unterlüss: incontro al Lanza e in carcere
Nel 72°
anniversario del loro eroico gesto, Foggia rende onore ai 44 Ufficiali di
Unterlüss che il 24 febbraio 1945 offrirono la propria vita in cambio di quella
di 21 compagni scelti per la decimazione dalla Gestapo e destinati alla
fucilazione.
LA MEMORIA. L'evento commemorativo, organizzato dal liceo artistico
"Perugini" di Foggia, si terrà il 24 febbraio 2017 alle ore 9.00
nell'aula magna "L. Scillitani" del liceo classico "V.
Lanza", alla presenza delle massime autorità cittadine e degli studenti
dei due Istituti. L'evento dal titolo "Foggia protagonista dell'Altra
Resistenza", patrocinato dal Comune, dall'Università e dalla Fondazione
Banca del Monte di Foggia, rappresenta un’occasione per rendere gli onori a due
concittadini, protagonisti dell'atto eroico di Unterlüss: Mario Forcella e
Mario De Benedittis. Gli ufficiali italiani si rifiutarono di collaborare con i tedeschi e dopo sei giorni consecutivi di opposizione, il 24 febbraio 1945 un ufficiale della Gestapo con un reparto di SS scelse 21 prigionieri a caso dal gruppo dei dissidenti minacciandone la fucilazione immediata, ma 44 ufficiali italiani si offrirono volontariamente al posto dei compagni.
IL LIBRO. Saranno presenti Michele Montagano, ultimo dei
sopravvissuti di Unterlüss; Andrea Parodi, autore del libro "Gli Eroi di
Unterlüss" e il prof. Stefano Picciaredda, docente di Storia Contemporanea
dell'Università di Foggia. L’iniziativa, con il sostegno del CSV Foggia (Centro
di Servizio al Volontariato), si concluderà nel pomeriggio presso la Casa
Circondariale di Foggia, dove Michele Montagano e Andrea Parodi incontreranno i
detenuti nel teatro dell’Istituto Penitenziario. Gli ufficiali italiani si rifiutarono di collaborare con i tedeschi e dopo sei giorni consecutivi di opposizione, il 24 febbraio 1945 un ufficiale della Gestapo con un reparto di SS scelse 21 prigionieri a caso dal gruppo dei dissidenti minacciandone la fucilazione immediata, ma 44 ufficiali italiani si offrirono volontariamente al posto dei compagni.
L'EPISODIO. Dopo alcune ore di consiglio i tedeschi, sorpresi e particolarmente colpiti dal gesto eroico dei militari italiani, decisero di avviarli alla “rieducazione al lavoro”, disponendo l'immediato trasferimento nel campo KZ-AEL di rieducazione al lavoro di Unterlüss, tra i più duri di tutta la Germania[1], dove furono sottoposti fino all'aprile successivo a lavori forzati, torture, sfruttamenti e a un trattamento di stenti in cui soffrirono la fame.
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