"Pensavamo che non ci fosse un proprietario": rubano olive e mele cotogne in un terreno, due denunce
Nelle scorse settimane, le associazioni di categoria hanno denunciato il fenomeno del furto di prodotti di colture agricole nell’agro di San Severo e dei comuni limitrofi. La segnalazione è stata valutata in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica dal Prefetto Massimo Mariani e, di conseguenza, il Questore di Foggia, Della Cioppa, ha disposto il massimo rafforzamento delle misure di vigilanza nelle zone interessate, avvalendosi delle pattuglie impiegate nel Piano straordinario di Sicurezza pubblica e di Controllo integrato del territorio. E proprio ieri, 1 novembr, agenti della Polizia di Stato hanno sorpreso due uomini, in flagranza di reato di furto di colture agricole.
LE COLTURE. Alle ore 13.45 circa gli agenti, su disposizione della Centrale Operativa, hanno preso contatti con il proprietario di un uliveto sito in agro di San Severo, in contrada Cisterne. L'uomo aveva riferito che nel suo terreno vi erano alcune persone con un Apecar che stavano rubando il raccolto. Gli agenti si sono portati presso il luogo indicato, constatando la presenza del veicolo, sprovvisto di targa, con a bordo sette sacchi pieni di olive (304 kg) e una cassa piena di mele cotogne (25 kg). Inoltre, c'erano alcuni teli di colore verde, usati per raccogliere olive, distesi sotto un albero di ulivo e due persone su delle scale intente a raccogliere olive con un rastrello.
LA DENUNCIA. I due fermati hanno poi riferito che stavano raccogliendo le olive poichè, avendo visto il terreno malcurato, pensavano non avesse un proprietario. Le colture sono state invece riconsegnate al legittimo proprietario che ha presentato denuncia. L’Apecar è stato sottoposto a sequestro e fermo amministrativo mentre al proprietario del mezzo sono state contestate diverse violazioni al Codice della strada.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.