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Foggia, sequestrato per due giorni in uno stabile abbandonato in via Manfredonia

Nella serata di giovedi scorso i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Foggia hanno sottoposto a fermo Ennakti Kamal, classe '83, e Ayad Kaled, classe '82, irregolare sul territorio nazionale, per sequestro di persona a scopo di rapina.

LA VICENDA. A seguito di una richiesta pervenuta al 112 i Carabinieri sono intervenuti in viale Manfredi, per soccorrere un cittadino di nazionalità bulgara, classe '96, che presentava alcune lesioni ai polsi e alle gambe. Il giovane ha raccontato ai militari di essere stato segregato per due giorni da alcune persone che, con l’inganno lo avevano portato presso uno stabile abbandonato in via Manfredonia. Lì, sotto la minaccia di un coltello, gli avevano legato polsi e caviglie chiedendogli del denaro, che lo stesso però non possedeva. Dopo averlo lasciato in queste condizioni per due giorni, senza mangiare né bere, lo avevano slegato e obbligato a seguirli fino a un vicino sportello bancomat, sempre in viale Manfredi, dove lo avevano costretto a tentare un prelievo di denaro con quella che i due credevano fosse una carta bancaria, trovata addosso al malcapitato. Qui la vittima aveva però reagito tentando di sottrarsi ai suoi aguzzini, innescando una zuffa. Nel frangente, il conducente di un'auto di passaggio aveva segnalato la lite alla centrale del 112, che immediatamente avevano inviato una pattuglia sul posto e, alla vista dei militari, gli aggressori erano fuggiti.

LA DENUNCIA. Grazie alla denuncia della vittima e alla descrizione fornita i militari sono riusciti a risalire al luogo del sequestro, all’interno dell’ex consorzio agrario di viale Manfredonia, dove avevano rintracciato i due aggressori, rinvenendo anche il coltello con cui avevano minacciato la vittima. Il giovane, per le lesioni riportate, è stato soccorso presso gli Ospedali Riuniti di Foggia e giudicato guaribile in sette giorni. Entrambi i suoi rapitori, sottoposti a fermo di P.G. in attesa di convalida da parte del giudice, sono stati portati presso la locale casa circondariale.

di Redazione 


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