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Ok le parolacce di prima mattina ma, come diceva Massimo Troisi, andate piano

Da un po' di tempo inizio la giornata con gente che mi prende a parolacce. Prima ancora di iniziare a lavorare. Prima ancora di iniziare a scrivere battute cretine.  Accompagno mio figlio ad una specie di basket-camp su Via Trinitapoli. Sulla strada ci sono dei passaggi pedonali, e c'è il limite a 50 km orari. E c'è pure uno di quei display che ti dice a quanto vai, così ti regoli.

50 KM/H. A quel punto se non sei cretino vai piano. Per non rischiare di investire qualcuno, e pure per evitare che ti facciano una multa e ti tolgano i punti dalla patente. Che poi 50 km/h non è proprio pianissimo. E io, che non sono cretino, vado piano.

LE PAROLACCE. E la gente si incazza, mi prende a parolacce, mi sorpassa nonostante la linea continua, le curve, i migranti che vanno a lavorare in bici e l'autovelox. E io inizio la giornata assonnato, in ritardo, con le scocciature quotidiane. E con la gente che mi manda affanculo.

LE GENTE SE NE FREGA. Ora non lo so se quel coso funziona, se la multa ti arriva. Però so che (quasi) tutti se ne fregano. Così come in giro i foggiani se ne fregano frega dei limiti di velocità, delle precedenze, delle regole minime di sicurezza stradale. Il problema è che una città in cui non ci sono strumenti e persone in grado di far rispettare le norme non è solo un posto da cui molti scappano. Ma è anche un posto in cui chi resta rischia di morire. Perché c'è un tizio che corre come un pazzo in città. Perché ti investono in bici. Perché devi attraversare dove è buio. Perché qualcuno guida distratto dal telefonino. O perché qualcuno correva per non beccarsi le parolacce degli altri automobilisti.

COSA FARE. No uagliù, non si può morire così. Non doveva succedere a Camilla, non doveva succedere a Luca, né a nessun altro. Non si tratta di cercare un colpevole, ma di capire razionalmente cosa si può fare per migliorare la sicurezza stradale in città, specie per i ciclisti e i pedoni, che sono i più a rischio.

ANDATE PIANO. In altre città leggo di limiti a 30km/h, dissuasori, telecamere, corsi nelle scuole, autovelox, controlli delle Forze dell'Ordine. Ok, non è oggi il giorno in cui fare un dibattito. Ok, meglio che se ne occupino gli esperti. Però intanto, come diceva Massimo Troisi: “Andate piano, che loro se ne accorgono”. Ecco, iniziamo andando tutti più piano.

di Sandro Simone


 COMMENTI
  • Mariagrazia

    07/07/2023 ore 14:54:28

    Io vengo insultata come pedone quando cerco di attraversare schivando le macchine che lampeggiano e suonano il clacson per farti capire che non sono intenzionati a darti la precedenza sulle strisce. Sono disgustata. Questa città è pericolosa e chi ci mette in pericolo altro non sono che i cittadini stessi. Buoni propositi: insegnare il senso civico ai foggiani
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