Smog a Foggia, nell'ultima settimana sforato per 4 volte (compreso a Natale) il limite di Pm 2,5
Temperature alte e assenza di pioggia. In Italia lo smog assedia le città. I sindaci di Roma e Milano sono corsi ai ripari disponendo nel primo caso la circolazione a targhe alterne e nel secondo il blocco del traffico per tre giorni. Ma qual è la situazione a Foggia?
UNA SOLA CENTRALINA. In città è disponibile una sola centralina di rilevazione dell'aria che rientra nella Rete Regionale di Monitoraggio di Qualità dell'Aria: è situata nella sede dell'Arpa in via Rosati, peraltro in una zona non a elevata congestione di traffico. Eppure a guardare i dati rilevati nell'ultima settimana, le sorprese (in negativo) sono dietro l'angolo.
LE RILEVAZIONI. Secondo i dati pubblicati dall'Arpa, nella settimana tra il 20 e il 27 dicembre è stato sforato per 4 volte il limite massimo raccomandato di PM 2,5. Per la precisione si è registrato un dato superiore al valore limite di 25 microgrammi per metro cubo domenica 20 e lunedì 21 dicembre e successivamente nelle giornate della vigilia e del Natale. In tre di queste occasioni il valore rilevato ha superato i 30 microgrammi con il picco raggiunto il 21 dicembre.
IL TRAFFICO. Si tratta di dati perlomeno preoccupanti anche perchè a livello comunitario l'Unione Europea fissa a 20 microgrammi il limite massimo di PM 2,5 da considerare entro il 2020. Viene da chiedersi, inoltre, quali possano essere i valori presenti nelle zone maggiormente trafficate della città come quelle a ridosso dell'area pedonalizzata. Un dubbio a cui attualmente non può darsi risposta visto la scelta (discutibile) fatta nel 2013 dalla Regione Puglia di prevedere per l'intera città di Foggia un'unica centralina di monitoraggio mentre a Bari e Taranto ve ne sono cinque e a Brindisi addirittura sette.
DI COSA SI TRATTA. In questi giorni, in realtà, il blocco del traffico nelle grandi città è scattato per lo sforamento del PM 10. Tuttavia gli ultimi studi sul tema sono concordi nel considerare proprio le particelle di PM 2,5 quelle più pericolose per la salute umana. Con il termine “particolato” infatti si indicano le particelle solide e liquide disperse nell'atmosfera. Più piccolo è il diametro delle stesse (indicate dal numero con cui sono identificate), maggiore è la possibilità che raggiungano gli organi interni dell'uomo. Le particelle Pm 2,5 riescono, per esempio, a depositarsi negli alveoli polmonari.
I CONTROLLI. Lecito allora porsi delle domande. E' solo un caso lo sforamento per quattro volte negli ultimi giorni del limite di pm 2,5? O un'evenienza derivante dalle particolari condizioni atmosferiche? Il nuovo piano del traffico ha migliorato o peggiorato la situazione? Risposte destinate a cadere nel vuoto, perlomeno nel breve periodo. A controllare la qualità
dell'aria a Foggia è una solitaria e isolata centralina posizionata
nel giardino della sede dell'Arpa.
Perché non vengono in via diomede a far
e la rilevazione
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