“Papà ho sparato al ristorante”: intercettato al telefono dalla polizia e arrestato per tentata estorsione
Ha telefonato al padre, ammettendo di aver sparato i colpi di pistola contro un ristorante. Così la polizia è riuscita a identificare e arrestare Guido Campanile, 40 anni, accusato di aver sparato contro il ristorante Grand'Italia in via Leone XIII a Foggia.
GLI EPISODI. I primi colpi di pistola furono sparati il 5 dicembre scorso, seguiti poi dall'attentato messo a segno la sera del 31 dicembre con altri colpi di pistola mentre il locale era pieno di clienti. In quell'occasione furono danneggiati gli arredi interni della struttura.
GLI SPARI ALL’AUTO. Nel corso delle indagini, la polizia ha accertato inoltre il coinvolgimento dell'uomo anche in un altro episodio: le pistolettate contro l'auto della suocera, in uso all'ex moglie con la quale erano in atto forti dissapori relativi alla separazione. Campanile, secondo le indagini, avrebbe preteso dal titolare del ristorante duemila euro che gli sarebbero serviti per pagare le pratiche di separazione della moglie.
L’ARRESTO. Avendo acquisito tutte le prove e constatando la pericolosità del soggetto, gli agenti della squadra mobile - gruppo Foggia - hanno ottenuto e dato esecuzione a una misura cautelare in carcere nei suoi confronti per i reati di tentata estorsione, danneggiamento e detenzione e porto illegale di arma comune da sparo. In sede di perquisizione, infatti, è stata rinvenuta una pistola modificata calibro 6,35 con relativo munizionamento risultata peraltro perfettamente compatibile con gli eventi criminosi avvenuti. Guido Campanile è cugino di Gianluca Campanile, il giovane foggiano 34enne di cui non si hanno più notizie dal dicembre scorso. Sulla scomparsa, sono in corso le indagini della squadra mobile e la storia è emersa anche dalle intercettazioni telefoniche tra l'arrestato e il padre.
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